La Gazzetta di Parma parla di istruzione famigliare

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La difficile situazione che stanno vivendo i fondamentali presidi di civiltà, che sono la scuola e la famiglia, spinge la ricerca e l’interesse verso la realtà dell’istruzione famigliare.

In questi interessanti articoli, pubblicati dalla Gazzetta di Parma, a firma della giornalista Claudia Olimpia Rossi, si dà conto di alcune sfaccettature dell’homeschooling, riportando in particolare l’esperienza di una famiglia che ha percorso con successo un suo cammino in questa modalità di fare apprendimento. Un racconto, quello di Luana, che testimonia come l’aver praticato l’istruzione famigliare abbia consentito di far emergere talenti extra-ordinari, che evidentemente stanno nutrendo l’entusiasmo dei ragazzi verso ricche avventure di lavoro e soprattutto di vita.

L’articolo centrale esordisce asserendo perentoriamente che per chi fa istruzione parentale vi è l’obbligo di sostenere l’esame scolastico annuale. Naturalmente questa è solo una possibile interpretazione del corpus legislativo;  vi è pure quella che non si allinea sul concetto di obbligatorietà, ma sostiene il principio costituzionale di libertà di istruzione.

 

Anziché salire in cattedra, Luana De Falco si è messa in ascolto dei figli decidendo, alla percezione del loro disagio, di ritirarli da scuola ed educarli a casa.

“[…] ho deciso di non conformarmi e lanciarmi in questa avventura, seppur con dubbi, perplessità e paure, trasformandola in un’opportunità.”

[…] Luana, formatrice indipendente in Comunicazione Nonviolenta e mediatrice relazionale, non si è lasciata prendere dallo sconforto: “Stare con i figli, navigando con creatività nella conoscenza, può essere meraviglioso.” Fin dal primo colloquio Luana iniziò a capire che le aule sarebbero andate strette ai suoi piccoli. “La definizione di scolarizzazione – racconta – mi inquietò. Mi disse la maestra: insegniamo a stare seduti per tempi lunghi, parlare dopo aver chiesto il permesso, ad andare in bagno no quando occorre ma solo durante l’intervallo.”

Da subito i bimbi lamentarono la difficoltà di dialogo con gli insegnanti anche sulle dinamiche relazionali, complesse in classi così affollate. […]

La giornata di una famiglia homeschooler è come una tavolozza da dipingere con fantasia. “Ci si alza con calma e grande senso di pace. Già il momento della colazione – spiega Luana – diventa un rito piacevole. Dopo attività di risveglio del corpo – ginnastica, biciclettate, giochi motori – si inizia a studiare, magari dedicandosi ad una sola materia a seconda dell’interesse. Si può fare matematica anche manipolando la creta, ad esempio, arte visitando un museo e viaggiando.”

[…] I ragazzi di Luana De Falco stano seguendo i loro sogni. Il maggiore, 21enne, frequenta un’Università francese di circo contemporaneo; il medio, 19enne, fa l’istruttore di vela e studia come artigiano orafo e di gemme; insieme intendono portare, attraverso il mare in barca a vela, il circo sociale in realtà con bimbi in difficoltà.

Di Claudia Olimpia Rossi, La Gazzetta di Parma, 6 ottobre 2018; visualizza una foto dell’articolo.

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