La presentazione del mondo del Closlieu che è avvenuta sabato scorso presso la sede dell’Associazione “Il Segno il Colore” di Bergamo, ha voluto soprattutto avanzare un’idea di bambino e una particolare attitudine verso di lui, l’idea e l’attitudine di cui il Closlieu vive, così diverse da quelle, tanto banali quanto invasive, presenti nella mentalità comune e nella scuola, e che vedono il bambino come un essere che ha primariamente bisogno di insegnamento.
Nel suo discorso, Giacomo ha insistito sul carattere spontaneo, autosufficiente, già completamente presente nel bambino, del suo linguaggio plastico, e sulla incompatibilità di questa manifestazione con l’insegnamento, con il giudizio, con i modelli. Attraverso le immagini proiettate del lavoro di alcuni bambini del Closlieu, si è data dimostrazione della sorprendente portata e vitalità di questa manifestazione, che peraltro è comune a tutti. Si è imposta infine la necessità che almeno questo ambito della vita della persona possa rimanere sottratta all’insegnamento e alle pressioni culturali.
All’incontro sono intervenuti anche alcuni genitori, homeschoolers e non, nonché alcune insegnanti della scuola materna, e tutti hanno partecipato con domande, riflessioni e testimonianze al dibatto che è seguito.
Resoconto di Giacomino Giacomazzi