È quasi Natale. Una manciata di giorni ci separa da questa magica festa che accende di luce, di speranza e di pace le nostre case. Gli addobbi sono pronti già da un po’: alberi sfavillanti e presepi ricchi di dettagli rallegrano il paesaggio intorno a noi.
E mentre fuori cadono i primi fiocchi di neve di una gelida serata di dicembre, noi troviamo rifugio davanti al calore della stufa, osservando le fiamme che sfavillano, abbracciando la legna scoppiettante. Torna alla mente quella magica domenica di novembre, dedicata alla Festa di San Martino.
Un gruppo di amici vecchi e nuovi; la passeggiata in campagna per osservare da vicino i campi coltivati prima della pausa invernale. E poi il calore del fuoco acceso in cortile, le gustose caldarroste, le urla gioiose dei bambini. Infine, la costruzione delle lanterne e la camminata nel bosco a lume di candela, ricordando la storia di San Martino.
Tutto è nato quasi per caso, dal desiderio di stare insieme per coltivare relazioni profonde, unito alla voglia di festeggiare la ricorrenza di metà novembre, ricordando quanto sia bello e importante tenere vive le tradizioni e conoscerne i dettagli.
Domenica 11 novembre ci è quindi sembrata la data perfetta per unire tutti questi elementi.
La sveglia che suona presto e la classica nebbia novembrina che avvolge le Colline Moreniche. Non ci lasciamo scoraggiare dalle condizioni meteorologiche: siamo nelle campagne di Castiglione delle Stiviere, abbiamo un’azienda agricola e “lo stare fuori” fa parte delle nostre routine quotidiane. A metà mattina, il gruppo di partecipanti è al completo…si parte.
Nella zona collinare di Astore, scopriamo che campi e terreni non sono ancora in letargo. Chi coltiva la terra per produrre foraggi e legumi biologici da destinare all’alimentazione, ha seminato piselli e grano tenero. Le piantine sono spuntate da poco: piccoli germogli che si fanno strada nel buio della terra.
Le brinate invernali, il ghiaccio e la neve le culleranno nel loro manto freddo, aiutandole a crescere ancora più sane e robuste.
Arriverà il primo sole primaverile a risvegliarle dal sonno profondo, ma solo giugno segnerà il momento del raccolto.
Mentre i bambini corrono a perdifiato nei campi in discesa, genitori e ragazzi ascoltano l’interessante spiegazione di Fabio, scoprendo così la competenza e la passione che si celano dietro al lavoro dell’agricoltore.
Tra i piccoli, c’è chi scopre pezzi di pannocchie rimasti nei campi dopo il raccolto dell’autunno: ne assaggia i germogli e ne scopre il sapore zuccherino.
Ma non solo: con le foglie del granoturco si possono costruire bellissime bamboline, mentre con le zolle di terra bagnata e con i fili di erba è possibile persino disegnare e colorare.
All’ora di pranzo, ci fa compagnia la gioia di sederci insieme intorno allo stesso tavolo, condividendo il cibo e chiacchierando allegramente. Un’occasione conviviale per conoscersi meglio, oltre che per assaggiare sapori e ricette nuove. Sotto il portico della cascina siamo un po’ al riparo dall’umidità e i più piccoli possono continuare a giocare negli spazi esterni.
Il pomeriggio è dedicato alla Festa di San Martino.
Accendiamo un fuoco in cortile così i bambini che lo desiderano possono partecipare a questo rito e tutti possiamo anche scaldarci.
Mentre le castagne scoppiettano sul fuoco e si cuociono lentamente, costruiamo insieme le lanterne.
Carta colorata, vasetti di vetro, barattoli, candele: tutti ci mettiamo all’opera, ognuno ascoltando la sua fantasia e la sua creatività.
Le ore trascorrono allegre, mentre Sergio ci racconta che cos’è l’istruzione famigliare, entrando nello specifico delle diverse modalità di fare homeschooling.
Ascoltiamo con interesse il lavoro che l’associazione LAIF sta compiendo con le istituzioni scolastiche del territorio, nell’ottica di instaurare un dialogo con i dirigenti, con i Provveditorati e con il Ministero della Pubblica Istruzione.
All’avanzare del buio, siamo tutti pronti per la passeggiata nel bosco. Ombre piccoli e grandi, mani che si intrecciano, passi lunghi e altri più piccoli e incerti. Rischiarati dal chiarore delle lanterne, ci addentriamo lentamente nel bosco, ascoltando il canto dei primi uccelli notturni. Ci caliamo in un’atmosfera magica e indefinita, dove il tempo sembra davvero rallentare per lasciare spazio al contatto con la natura e con se stessi. A sera i nostri volti sono stanchi, ma la voglia di stare insieme non si spegne. Ci diamo appuntamento alla prossima primavera, per osservare un nuovo ciclo della natura e per continuare a coltivare il piacere di ritrovarsi intorno agli spettacoli che la terra ci offre.
Anna e Fabio