Dal diario di bordo di Matteo Bulgari

Marocco, 17–19 gennaio 2019:  continua il racconto del viaggio da  homeschooler in Marocco.

Trovate la prima parte a questo link.

Giovedì 17 gennaio

Mi sono svegliato senza sveglia. Mi sono accorto in questi giorni di non aver bisogno dell’orologio. Il tempo passa in fretta e non ho impegni, orari, o appuntamenti per guardare l’orologio ma sono libero di fare ciò che mi pare con i tempi che voglio. Questa cosa mi piace moltissimo perché il tempo passa più in fretta senza che io me ne accorga. Quale è il problema ……..

Mentre io ero al punto wifi, la mamma e Roby sono andati a fare la spesa nei negozietti qui vicino a casa.

Poi sono venuti a chiamarmi perché sono stati invitati a pranzo da due ragazzi marocchini nati in Italia, uno dei quali ora vive qui in Marocco. Sono stati molto gentili e non mi sarei mai aspettato di ricevere un invito a casa di uno sconosciuto.

Quando sono arrivato nel loro appartamento mi sono accorto che l’arredamento praticamente non c’era. Solamente dei materassi molto alti appiccicati alle pareti e cuscini a cui appoggiarsi. I materassi erano molto scomodi e il tavolo su cui mangiavamo (con le mani) era molto basso.

Ci hanno offerto parte del loro pranzo scusandosi anche del fatto che fosse poco: Tajine di pollo e verdure con pane e insalata berbera a base di pomodori, olive, cipolle crude e cordiandolo.

Il tajine era BUONISSIMO, da fare il bis. Ma purtroppo non c’era.

Poi ci hanno offerto thè marocchino (thè alla menta molto zuccherato) e torte di vario tipo che però non ho assaggiato perché non avevo voglia.

Ci hanno raccontato che verso la fine del 1800 in Marocco c’erano diverse guerre tra popolazioni. La Francia si è resa disponibile ad aiutarli per unire il Marocco cercando di costruire strade e dare leggi che tutti potessero seguire.
Poi però la popolazione si è accorta che i Francesi invece che aiutarli sono venuti qui per comandare e si sono sentiti truffati. Così nel 1930 alcuni ragazzi si non ribellati al governo francese e il re ha riunito lo stato sotto il suo governo. Da allora è nata la costituzione marocchina (che ha continuato ad avere alcune leggi portate dai Francesi) e la monarchia sotto quello che oggi è il Re Mohamed VI.
Ho saputo che esiste un parlamento che può dare le proprie opinioni, ma la decisione finale su qualunque argomento spetta al re.

 

Venerdì 18 gennaio

Ieri abbiamo messo la sveglia alle 8,00 perché alle 9,00 avremmo dovuto partire per un lungo viaggio di circa 2 ore e mezza per TIZNIT. Una volta svegli abbiamo fatto colazione e ci siamo preparati per partire. Abbiamo aspettato Aissa (il nostro accompagnatore) fino alle 9. A 9 e 5 minuti chi ha chiamato dicendoci che ritardava di un’ora circa. Allora abbiamo deciso di andare al bar a prendere una cioccolata calda; ci siamo accorti di aver aspettato Aissa fino alle 12,30.

Siamo partiti finalmente con destinazione Tiznit, una cittadina non lontano dal mare ma più a sud rispetto ad Agadir.

Il paesaggio che la mamma vedeva (io in realtà dormivo) durante il viaggio era questo:

Non c’erano case, non c’erano animali, non c’erano persone: quasi un deserto.

Arrivati a Tiznit abbiamo mangiato e, siccome la città ci è piaciuta moltissimo, abbiamo deciso di rimanere una notte e proseguire il nostro viaggio il giorno dopo.

Ecco Tiznit:

Prima di entrare in albergo per la notte abbiamo visitato la spiaggia a circa 10 km da Tiznit. La spiaggia è bagnata dall’oceano Atlantico e le onde sono molto alte perché c’è tanto vento.

Dopo una visita all’oceano siamo tornati in città e siamo andati al suk della Medina: il mercato della città vecchia.

Il mercato era grandissimo diviso in stradine molto strette (si faceva fatica a camminare in due persone) ma sembravano infinite. A destra e sinistra c’era tutto e di più: carne, vestiti, frutta secca a perdita d’occhio, frutta e verdura fresche, e naturalmente tante spezie locali messe in sacchi grandissimi e accatastati uno vicino all’altro. C’era odore di carne fresca e di sangue, vicino al profumo dolce della frutta e quello amaro delle spezie. Mi è sembrato abbastanza normale visto che ho già visto qualcosa di molto simile a Marrakech.

Inoltre, una parte del mercato era dedicata alla bigiotteria, soprattutto quella in argento. Ho scoperto infatti che da sempre la popolazione del posto (berberi) sono specializzati nella lavorazione dell’argento.

poi cena e sonno profondo fino alle 9 della mattina dopo.

 

Sabato 19 Gennaio

Il nostro viaggio è proseguito con Aissa per vedere la sua casa tra le montagne della zona.

Abbiamo raggiunto un posto in mezzo ….. al nulla. Vedevo bambini che tornavano da scuola: ci raccontava Aissa che spesso i bambini devono fare diversi km per raggiungere la scuola più vicino, anche 4 volte al giorno. Le strade non sono come le nostre e spesso dovevano attraversare colline e fiumi per arrivare a casa.

Siamo arrivati alla casa di Aissa e subito, entrando nel cortile, siamo stati invasi da un profumo meraviglioso di fiori di albero di clementine.

Sopra agli alberi c’erano centinaia di farfalle con colori vivaci sulle tonalità del marrone.
Non ho mai visto così tante farfalle tutte insieme in vita mia.

Mi sono venuti i brividi perché a me gli insetti non piaciono molto.

 

Fuori da casa c’era un enorme albero di argana, i cui frutti vengono schiacciati per produrre l’olio di argan.

Ho scoperto che la pianta impiega circa 60 anni per iniziare a fare frutti.

La pianta che ho visto oggi ha circa 4000 anni di età. Direi che portava bene la sua età.

I frutti erano bellissimi e ho deciso di assaggiarli: erano dolci ma aspri allo stesso modo.

Ho scoperto che vengono mangiati molto volentieri dalle pecore che arrivano con i pastori dal deserto.

Ecco il suo tronco enorme:

 

Poi sono tornato a casa e mi sono rilassato con una fantastica doccia calda.

Marocco, 17-19 gennaio: terza tappa del viaggio di Matteo Bulgari

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