All’interno del progetto “LAIF fa rete” intervistiamo Mariangela, mamma homeschooler che scrive il blog lalunadicarta.com , raccontando le esperienze della sua famiglia, il loro approccio all’educazione parentale e fornendo tanti spunti utili per fare homeschooling o semplicemente per il tempo da trascorrere in famiglia.

Partiamo da una domanda facile: cos’è per te l’homeschooling?

Alcuni identificano l’homeschooling con il “fare scuola a casa”, penso che non ci sia nulla di più riduttivo. Nel momento in cui un genitore si prende carico dell’istruzione dei propri figli, inizia un viaggio meraviglioso nel mondo dell’apprendimento in cui sia i bambini che i genitori insegnano e imparano.

Homeschooling vuol dire riconoscere che l’apprendimento non ha limiti di nessun tipo e che nulla può fermare la volontà di una mente che vuole imparare. Visto così l’apprendimento non ha mai fine e non ha vincoli di alcun genere.

Io e mio marito abbiamo scelto subito l’istruzione parentale per nostro figlio, la sera stessa in cui scoprimmo che esisteva questa possibilità, eppure non ci aspettavamo che il cambiamento più grande lo avremmo fatto noi.

Abbiamo fatto e stiamo facendo un profondo lavoro di descolarizzazione: lentamente impari che molti limiti che ci sono stati imposti non esistono, e che la voglia di imparare è un motore che una volta accesso è davvero difficile da arrestare. La scuola ha spento la nostra voglia di imparare, i nostri figli l’hanno riaccesa e ora stiamo scoprendo il mondo insieme. L’homeschooling ha acceso prima di tutto in noi genitori la voglia di imparare e di ragionare tenendo conto di nuove prospettive.

Come ha cambiato la tua vita? Fare homeschooling ti rende felice?

La mia vita è cambiata tantissimo, prima di avere figli lavoravo come responsabile di un ramo aziendale e lavoravo tutto il giorno. Quando sono diventata mamma per la prima volta ho lasciato il mondo del lavoro, volevo godermi i primi anni del bambino visto che sono anni prezioni che non tornano più.

I primi tempi non è stato facile adattarsi al cambiamento, ma avere un figlio ci aveva cambiato profondamente e non potevo tornare alla vita di prima.

Abbiamo scelto per i bambini un approccio semplice e naturale (allattamento prolungato, cooslepping ecc) e i bambini crescevano sereni e felici. Scegliere l’educazione parentale è stata una naturale conseguenza: volevamo donare ai nostri figli il tempo e la serenità di poter esplorare il mondo a ritmo di bambino.

Oggi a distanza di anni non abbiamo mai rimpianto quella scelta!

Sono felice? Si, non ho rimpianti e sono felice di condividere le mie giornate con i bambini.

La cosa più importante è condividere tutto questo con mio marito, una persona davvero speciale!

È difficile fare homeschooling?

Dipende! Secondo me oggi più che mai è molto più difficile mandare i bambini a scuola. Basti pensare ad esempio alle ore interminabili di compiti che si sorbiscono molte mamme nel pomeriggio!

Molti bambini inoltre incontrano molte difficoltà nell’ambito scolastico e vedo l’impegno che i genitori ci mettono per cercare di aiutare emotivamente il proprio bambino a gestire i rapporti spesso burrascosi in aula.

La scuola inoltre richiede dei tempi tecnici che occorre far combaciare con le esigenze del resto della famiglia; e infine vogliamo parlare della chat delle mamme?!

Scherzi a parte, fare homeschooling non è facile e non è per tutti, di questo ne sono convinta.

Ho dovuto lavorare molto su di me, fare dei cambiamenti sotto tanti punti di vista. Come genitore riconosco che l’esempio è l’educazione migliore che possiamo trasmettere a nostro figlio, quindi mi metto spesso in discussione.

Organizzare le giornate in modo pratico con i bambini non è sempre facile, ci sono momenti in cui è difficile gestire tutto. La notte poi amo studiare, leggere e approfondire; le dedico a me, anche se sacrifico il sonno!

Tuttavia amo la mia routine anche se non è perfetta e mi ritengo fortunata nel poter trascorrere le mie giornate con le persone a me care.

La cosa più difficile è gestire il giudizio delle persone, ogni volta che si fa una scelta controtendenza ci si mette sotto un riflettore, e nel nostro caso anche i nostri figli sono esposti.

Alle volte questo mi pesa, ma l’alternativa? Adeguarmi a un sistema che distrugge. No per carità.

Che futuro vedi per i tuoi figli?

Per i miei figli non sogno denaro, prestigio nè potere, queste cose le lascio agli altri.

Mi auguro due cose; che siano persone libere da condizionamenti di ogni sorta e che abbiano il coraggio di seguire i loro ideali, senza scendere a compromessi. Dico sempre a mio figlio di usare la testa, in questo mondo dove molti hanno dimenticato finanche di averne una….

Chiaramente spero come ogni genitore che siano felici e che siano persone buone….ma la verità è che saranno loro a scegliere e io rispetterò la loro decisione.

Da cosa nasce il tuo impegno nello scrivere il tuo blog?

Vorrei che tante mamme conoscessero l’homeschooling e non lo considerassero una scelta per pochi. Io sono una mamma tra tante, comunissima: confusionaria e caotica. Ci ho provato ed’è nato qualcosa di bello.

Nel mio blog racconto uno dei tanti modi di fare homeschooling, perchè ogni famiglia è diversa da un’altra. Alcuni potranno ritrovarsi nelle nostre attività e nella nostra routine, altri no. In fondo è questo il bello dell’educazione parentale, si adatta come un vestito, alla famiglia!

Scrivere mi aiuta anche in modo pratico a “vedere” quello che ogni giorno facciamo. Come madre sento di non fare mai abbastanza così scrivere un diario mi aiuta a tenere traccia delle nostre avventure e dei progressi che i bambini fanno.

Te la sentiresti di fare delle proposte per riformare il sistema educativo italiano?

Non ho mai messo piede a scuola come mamma e mio figlio non è mai andato stato in aula, quindi non sarebbe corretto criticare quello che non conosciamo.

Da quello che sento dall’esterno sarebbero molte le cose da sistemare e sarebbe davvero ora di intervenire. Tuttavia credo che la cosa più importante, prima di riformare la scuola, è che i genitori riprendano il loro ruolo.

Sono i genitori i primi educatori, le uniche persone che contano davvero nella vita di un bambino, ed è molto importante che tornino ad esercitare il loro ruolo con amore e dedizione, ma anche con dignità e serietà.

Vedo molti genitori incapaci di reagire di fronte ai loro figli e per tale motivo delegano alla scuola e a terzi la loro educazione.

Questo è un atteggiamento molto pericoloso, i bambini hanno bisogno di persone che credono in loro, ma che li aiutino con limiti autorevoli e precisi a esplorare il mondo in sicurezza. Hanno bisogno di libertà ma anche di un forte sostegno emotivo che proviene da un genitore amorevole che li possa aiutare nei momenti di difficoltà.

Come possiamo cambiare la scuola se il mondo degli adulti sembra essersi arreso?

Cosa offre il panorama dell’homeschooling in Italia? Che cosa invece manca?

L’homeschooling in Italia offre importanti punti di riferimento cui potersi rivolgere per consigli pratici e sostegno emotivo. Io ho consciuto persone meravigliose, che mi hanno supportato nei momenti di crisi e quando pensavo proprio di non farcela. Vedo molto altruismo e voglia di condividere.

Vedo anche molte idee e voglia di fare!

Cosa manca? Forse gruppi di zona e eventi locali dedicati agli homeschoolers.

Purtroppo per quanto riguarda gli homeschoolers, i poli maggiori in Italia si concentrano nelle grandi città mentre le città più piccole ne risentono, non hanno spazi e possibilita di incontrarsi. Questo mi spiace, ma capisco anche che con i numeri attuali è ancora difficile potersi organizzare.

LAIF è una associazione neonata. Come la vedi? Cosa vorresti che diventasse?

Trovo molto importante il dialogo che LAIF sta cercando di instaurare con le autorità, è molto importante e cerca un dialogo professionale per il bene dei nostri figli. Vedo persone preparate e competenti con tanta voglia di fare e per questo mi piacerebbe diventasse un punto di rifermento per tutti coloro che scelgono l’homeschooling in Italia.

Vuoi lasciare un tuo messaggio per i nostri lettori?

Se chi ci legge è arrivato a questo punto, vuol dire che l’homeschooling lo sta incuriosendo. Non date per scontato che fare homeschooling sia impossibile ma cercate di conoscere alcune mamme che hanno scelto di istruire i propri figli e vedrete che sono persone comuni, con ansie e timori propri come i vostri.

Ci sono tanti punti di riferimento on-line per informarsi, togliersi dubbi e incertezze. Studiate, studiate, e ancora studiate. Se intraprenderete questo percorso sappiate che non sarà privo di problemi, ma per il bene dei vostri figli dovrà essere una scelta consapevole, ben ponderata. Prendetevi il tempo per scegliere consapevolmente come affrontare gli anni più importanti della vita di vostro figlio, senza farvi prendere dall’ansia o da condizionamenti sociali. Questi anni non torneranno indietro.

Prendetevi il tempo per ascoltare i vostri figli e lasciatevi guidare amorevolmente da loro.

LAIF fa rete: intervista a Mariangela, La luna di carta

Un pensiero su “LAIF fa rete: intervista a Mariangela, La luna di carta

  • 7 Maggio 2021, 10:38 alle
    Permalink

    é interessante la homescholing.
    io sono una ex- insegnante di inglese con 14 anni di servizio nella scuola e non riesco a concepire l’idea di un bambino che cresce culturalmente a casa senza frequentare la scuola e se penso a quanto i governi hanno fatto/stanno facendo per garantire il diritto all’istruzione gratuita, e poi si opta per la home-schooling. E’ purtroppo vero che a scuola … ehm, per noi insegnanti é diventato difficile istruire e creare il futuro cittadino in grado di vivere cilvilmente nella società ed é difficile assicurare il minimo di istruzione, tra conoscenze e competenze.
    Sinceramente ho dei dubbi sulla home-schooling, per il fatto che il bambino non vada a scuola, cioé non esce, e non ha dei compagni e non ha delle pagelle (il cui valore é comunque relativo). Se penso che ci sono tanti bambini e studenti che NON hanno una situazione genitoriale stabile alle spalle (genitori nell’alcol o disoccupati) e che vengono a scuola a cercare empatia presso gli insegnanti proprio perché non hanno nessuno a casa.
    Però, onestamente, stando a quanto spieghi, sul valore della home-schooling, penso che sarebbe interessante e di gran valore se i genitori imparassero una volta per tutte a stare un po’ di più dietro ai figli, a educarli nelle buone maniere e a istruirli culturalmente accrescendo la curiosità e la voglia di imparare anziché, come succede a scuola farli studiare perché esiste una pagella. Si sente dalle tue parole che sei una mamma attenta e che ci tieni ai propri figli. Noi insegnanti abbiamo avuto tante esperienze di genitori NON in situazioni di alcol ma che non educano i figli, … i peggiori scolari, tra parolacce, bullismo, e compiti scarsi. Si sente che i tuoi figli sono preparati, educati e che hanno acquisito competenze e conoscenze che la scuola, ufficialmente il luogo della costruzione di conoscenze e competenze NON é più in grado di garantire.
    La home-schooling é interessante.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *