Dopo una premessa molto interessante, prosegue la riflessione della pedagogista G. G. Mastrototaro sulla concentrazione.
Per alcuni bambini è facile e naturale concentrarsi, per altri non è così.
Nel mio lavoro di Pedagogista spesso osservo i bambini o ragazzini con difficoltà scolastiche e il tema della concentrazione è uno degli elementi fondamentali per aiutarli ad apprendere in maniera efficace e consapevole. Una buona introspezione pedagogia può aiutarli a capire come loro acquisiscono le informazioni e come le evocano quando ne hanno bisogno per svolgere i compiti. Non possiamo prescindere da questi due elementi fondamentali, se desideriamo davvero che sperimentino il successo apprenditivo. I bambini che non acquisiscono questi strumenti di conoscenza di sé, rischiano di demotivarsi e poi di avere una diagnosi come dislessici, disgrafici, discalculici, disortografici o con deficit dell’attenzione.
Ripetere i concetti sempre nello stesso modo o mandare i nostri figli a ripetizione non serve a nulla, ciò di cui ognuno di noi ha bisogno fin da bambini, è comprendere come impariamo a imparare, soprattutto se non ci viene in modo automatico e naturale. Questa consapevolezza può fare la differenza e non solo nello studio ma nella vita.
Ecco alcuni suggerimenti per favorire la concentrazione:
- Essere consapevole di cosa vuol dire concentrarsi. I bambini apprendono meglio se sperimentano la concentrazione piuttosto che se gliela spieghiamo a parole. Quando vedi tuo figlio concentrato in un gioco, appena riemerge da questo coinvolgimento, puoi dire a tuo figlio: “Vedo che ti sei concentrato e una bella sensazione sentirsi assorto in quello che stai facendo, cosa ne pensi?”
Crea una modalità comunicativa di ascolto. Quando parliamo ai nostri figli, spesso siamo di fretta, gli diciamo ad esempio: “Mettiti le scarpe.” mentre stiamo facendo qualcos’altro, spesso il bambino dice di sì con le parole, ma non sta ascoltando, continua a fare quello che stava facendo. Quando è ora di uscire vediamo che non si è messo le scarpe ecco che arriva un senso d’irritazione e magari alziamo la voce: “Ti ho detto di metterti le scarpe!”. Se invece desideriamo essere certi che ci sia un clima di ascolto, a volte è meglio fermarsi, chiamarlo per nome e parlargli mettendosi alla sua altezza: “Luca ascolta ho bisogno del tuo aiuto, per non arrivare al lavoro in ritardo, altrimenti mi sgridano, puoi per favore metterti le scarpe mentre la mamma mette le sue?” Se sentiamo che ancora non ci sta ascoltando possiamo chiedere: “Puoi per favore ripetermi cosa mi hai sentito dire e dirmi se sei d’accordo, vorrei esserne sicura.”
- Fai attenzione all’ambiente. Se il luogo dove leggere e studiare è caotico non è facile concentrarsi. E’ meglio avere un tavolo sgombro da oggetti o essere all’aria aperta. Meglio che il luogo sia tranquillo e silenzioso e che ci sia la presenza di un adulto. Più sono piccoli e più la presenza prossimale sarà importante, più crescono e più saranno autonomi. Se vi chiama troppo spesso mentre svolge un compito, oppure aspetta la sera per fare i compiti, questi sono segnali che ha bisogno di non sentirsi sola/o mentre studia.
- Lascia che prenda delle pause. Dopo 20/30 minuti è normale e naturale il desiderio di muoversi, cambiare argomento, distrarsi.
- Lascia che si muova. Per imparare una lezione alcuni camminano, altri scrivono, altri si dondolano, gesticolano, ripetono ad alta voce. Ognuno trova il suo modo. Il corpo che si muove, per alcuni aiuta la mente a calmarsi e a concentrarsi.
Infine la cosa più importante da non dimenticare è che concentrarsi, è un atto volontario, creativo e generativo, sono tutti moti dell’anima prima che movimenti del corpo. La cosa più importante che possiamo trasmettere ai nostri figli è il piacere della concentrazione. Così che imparare diventi curiosità, interesse e scoperta, tutti sentimenti positivi e gratificanti, che porterà con sé per tutta la vita. Infatti, come diceva R. Steiner “L’uomo perde per la strada ciò che gli entra solo nella testa, ma quello che accoglie nel cuore lo conserva”.
Giuditta G. Mastrototaro, Pedagogista ed Esperta nelle relazioni educative familiari.
Sito web: http://consulentepedagogica.altervista.org/
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