Tempo di esami, tempo di fine scuola.
Anche chi non va a scuola si trova a parlare in questi termini. Già di per sé questo è indice di come stiamo subendo un’imposizione che ha poco a che fare con l’apprendimento responsabile e libero, con i suo i spazi ed i suoi tempi.
Negli incontri con i soci, via zoom, come pure nei vari contatti con le famiglie, abbiamo registrato lo stato delle cose: una situazione “meteo” con parecchie perturbazioni e con qualche significativa schiarita. Come in altre occasioni ed in altre sedi, abbiamo sostenuto che l’”esame”, così com’è proposto/imposto alle famiglie, non è congruente con l’apprendimento e con l’istruzione parentale.
Vi sono validi argomenti per sostenere che non sia obbligatorio.
Tra le attività che più impegnano LAIF, c’è quella tesa ed individuare modalità e pratiche che possano rappresentare alternative attuabili e condivisibili anche dalle istituzioni, vedi progetto famigliare.
Le schiarite cui si faceva cenno derivano proprio da lì: abbiamo infatti registrato che alcune delle famiglie che hanno intrapreso e tenuto un atteggiamento collaborativo e rivendicativo al contempo (mediante il progetto famigliare ad esempio) sono riuscite e creare condizioni soddisfacenti in buona misura, o almeno molto vicino a quanto auspicato.
L’approccio propositivo e il più possibile anticipato con i dirigenti, la solidità delle argomentazioni, la forma dialogante delle comunicazioni (sempre scritte) e, perché no?, anche una certa determinazione – oltre che, dall’altra parte, una dose sufficiente di intelligenza professionale – hanno fatto sì che si andasse oltre la posizione dell’esame fatto “qui ed ora e come diciamo noi”.
Sono segnali importanti che devono esser colti con la giusta attenzione e chiamano LAIF in modo particolare ad un impegno. Ma ciò non basta: dal mondo homeschooler italiano dovrebbe emergere un carattere di forte ed aperta identità, in grado di opporsi a quanto tende a ridurre la portata della sua presenza sui piani culturale e della dimensione umana.
Non sono mancate situazioni classificabili come “inaudite” e purtroppo nuove. Penso che dovremmo incentivare e rafforzare la dialettica con le istituzioni al fine di acquistare spazi per le nostre ragioni. Questo lo dovremmo fare certamente come associazione, ma anche come singole famiglie.
In soldoni, più assecondiamo direttive non condivisibili, più consolidiamo un divenire amministrativo con forti criticità per il mondo homeschooler.
Chi si è visto “costretto” a sostenere l’esame che non ritiene consono e coerente con il percorso di apprendimento che ha individuato come confacente alla propria famiglia può testimoniare del dispendio di energie, per genitori e figli, che entra in gioco, volenti o nolenti. Come se non ne mettessimo già in campo abbastanza.
Quindi, anno secondo post decreto: complessivamente irrigidimento nei rapporti. Dobbiamo attrezzarci e in vario modo partecipare; sono in gioco i nostri figli, la nostra responsabilità nei loro confronti e la libertà.
Sergio Leali
Ciao sono Cristina e ho una figlia di 12 anni, insieme abbiamo scelto la scuola familiare perchè le elementari non sono state una buona esperienza, a 8 anni le bulle sono cattive quanto se ne avessero 15, e le maestre sono peggio perchè le proteggono. Ha cambiato scuola, male anche lì e poi ci siamo trasferiti, peggio non poteva andare. Per la prima media portiamo in direzione il classico foglio dove si informa la scuola, (dove è iscritta ), della scelta-diritto e la dirigente (che è andata in pensione) sapeva già come erano andate le cose, prende questa come richiesta e non per quello che è una dichiarazione, purtroppo in questo c’era pure il nostro errore, quello di fare l’esame. Noi proseguiamo con la nostra vita e mia figlia fa un po’ di scuola a casa, nel senso che segue i libri scolastici in dotazione nella scuola e un po’ molla e si immerge nei suoi adorati libri. Intanto cambia direttore scolastico e anche questa andrà in pensione perciò ci ignora. A settembre informiamo nuovamente la scuola ma omettiamo l’esame. Per un po’ stiamo tranquilli ma arriva un’altra dirigente giovane e questa ha le leggi in mano, ci chiama, parla di dialogo tra scuola e famiglia, DIALOGO? non mi è mai capitato un sano dialogo scuola-famiglia è sempre stato superiori-inferiori, tranne alla materna. Sta di fatto che questa si è preparata dei foglietti (che tiene per lei) con delle leggi “carine” e ci impone sto maledetto esame non sentendo spiegazioni o ragioni perchè non ha nessuna importanza la nostra scelta, e con grandi sorrisi ci impone di firmare l’impegno di fare l’esame. Ma un esame di coscenza no? Non possiamo permetterci di fare scelte che riteniamo giuste? Mia figlia percorre la sua strada a modo suo studia-gioca francese, tedesco e spagnolo (con Duolingo) e un po’ di latino usa i libri di testo di storia, geografia e scienze e non c’è nient’altro se non i suoi libri. La signora dirigente informata delle lingue che mia figlia sta imparando brontola che loro non hanno insegnanti di spagnolo e tedesco e che l’inglese è la lingua che deve studiare; volete insegnare con docenti impreparati e arroganti, il risultato è odio per la materia mal insegnata! E dice pure che verrà esaminata su tutte le materie che fanno a scuola e anche su educazione fisica teoria e pratica. Non credo la signora abbia compreso il significato di homeschooling o unschooling ma lei sa l’inglese noi no.
La scuola è il peggior posto dove portare i bambini e sono tutte frottole che il bambino è al centro e si seguono i suoi interessi (esattamente come lo stato che fa i suoi interessi e munge il popolo come la storia insegna. Sta di fatto che se a scuola non ci si presenta con un bel vestito e un paio di avvocati chi fa scelte diverse è sempre da calpestare . Facevo prima a scrivere che sono contraria all’esame, non ha alcun senso perchè non è possibile capire quali sono le conoscenze di una persona neanche vivendoci assieme perchè ognuno essendo unico sperimenta e apprende in modo unico.
Mi rifarò viva per diventare socia, perchè ho trovato nel vostro sito tante cose interessanti, ma non ho ancora finito di leggere tutto.
Ciao a presto
p.s. siamo nel biellese.
Salve sono Katia viglio ritirare i miei bambini da scuola 12 anni 8 anni e 7 anni ho bisogno di sapere come muovermi se mi offrire la dad o qcl maestra x miei bambini a qualsiasi costo x favore aiutami io abito a porlezza provincia di Como il mio cell 3711992865 vi prego di chiamarmi
Ciao Katia,
trovi molte informazioni nelle nostre faq (https://www.laifitalia.it/faq/), sul canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCfvfHdJe_bQ28uqH2VVL3lA e comunque sul nostro sito (www.laifitalia.it).
Certamente avrai notato che l’istruzione parentale e la dad hanno davvero poco in comune e che LAIF non si occupa di organizzare corsi o scuole parentali.
Un caro saluto.
Nunzia