LAIF procede nel lavoro di stimolo e progettazione per trovare un terreno di dialogo concreto e costruttivo con le istituzioni pubbliche che intervengono a vario titolo nel fenomeno dell’istruzione parentale/famigliare.
L’Associazione propone infatti una bozza di linee guida per possibili progetti sperimentali che dovrebbero avviarsi in collaborazione tra le scuole, e/o le amministrazioni, e le famiglie e il cui obiettivo, tra l’altro, è anche quello di trovare soluzioni di accertamento alternative all’esame scolastico.
Questa sperimentazione è rivolta a coloro a quali intendono cercare percorsi possibili e sostenibili nel senso del riconoscimento della piena dignità dell’istruzione familiare e dell’uscita dalla grave crisi del sistema dell’istruzione ed educazione.
La proposta si basa sul documento “esami sì, esami no”, elaborato in seno all’Associazione nei mesi scorsi, e ne costituisce uno sviluppo progettuale, tra altri che si potranno ipotizzare. La progettazione di soluzioni è esercizio che implica un atteggiamento positivo e fiducioso ed in sé è un processo di apprendimento che risulta più proficuo quando i soggetti coinvolti compartecipano.
In questa fase storica dell’istruzione familiare, i rapporti tra famiglie ed istituzioni è necessario che mutino, da uno stato di diffidenza verso uno di fiducia e di più serena e proficua vitalità. Noi famiglie in istruzione parentale siamo viste spesso come un problema, dovremmo invece essere sempre più percepiti come parte della risoluzione dei problemi del sistema dell’educazione e dell’istruzione.
Perché la nostra iniziativa si sviluppi è importante che ci sia un interessamento attivo e partecipazione dei soci nel segnalare situazioni e soggetti che abbiano mostrato interesse per il nostro fenomeno (dirigenti, sindaci) con i quali aprire dei canali di comunicazione al fine di intraprendere, appunto, azioni collaborative.
Le linee guida individuate da LAIF sono delle indicazioni, delle ipotesi di traccia, utili semmai per partire con una progettazione affatto diversa e calata nelle eventuali realtà specifiche.
LAIF intende ricercare la disponibilità sia presso gli organi decentrati, dirigenti di istituti comprensivi o sindaci di comuni, sia tra gli uffici scolastici provinciali e regionali che già abbiamo avuto modo di incontrare nei mesi scorsi. Solleciteremo anche in sede ministeriale un’attenzione a questa nostra iniziativa. Questo per muoverci in maniera coerente all’interno del sistema scolastico nazionale che vede nel decentramento uno dei cardini strutturali. Nel senso che è vero che le indicazioni/decisioni vengono prese a livello ministeriale, ma è pur vero che vi sono margini di azione anche importanti che consentono ai singoli dirigenti spazi interessanti di manovra.
Sarebbe per noi, famiglie in istruzione parentale, di grande importanza poter avviare anche poche sperimentazioni, o anche solo una.
La valenza di una tale eventualità come pure l’idea di intraprendere questo tentativo ci è stata fornita da un dirigente scolastico che ha intravisto in questo un’occasione di avanzamento nel rapporto famiglie/istituzioni.
Per ulteriori informazioni, si prega di rivolgersi alla Segreteria LAIF (info@laifitalia.it); gli associati LAIF potranno accedere direttamente al documento in area soci.