Alla scoperta dei segreti dell’arcobaleno

In questo articolo vi propongo di andare alla scoperta dei segreti dell’arcobaleno! Solo per iniziare: conoscete i suoi colori e il loro ordine?

In questo periodo ho visto disegnare molti arcobaleni da parte di grandi e piccoli per dare speranza e colorare il mondo. Quando ho voluto disegnarlo io, la prima cosa che mi sono chiesto è: quali sono i colori dell’arcobaleno? Voi li conoscete a memoria?

LO SAPEVI CHE…
I COLORI DELL’ARCOBALENO CHE VEDIAMO SONO 7:
ROSSO, ARANCIONE, GIALLO, VERDE, BLU, INDACO E VIOLETTO.

PERCHÉ HO DETTO “CHE VEDIAMO”?

Perché sono i colori che l’occhio umano è in grado di percepire.
Sarebbe più corretto dire che noi siamo in grado di vedere solo 7 colori nell’arco, ma in realtà lo spettro cromatico degli arcobaleni è molto più ampio!
Se osserviamo bene, i colori che vediamo noi non sono assolutamente netti: tra un fascio cromatico (una striscia di colore, detto più semplicemente) e l’altro ci sono delle sfumature che i nostri occhi non sono in grado di distinguere, ma che esistono! Sembrerebbe che ci siano addirittura più di 1 milione di sfumature impercettibili all’interno dell’arcobaleno.

Inoltre, i colori che l’occhio umano è in grado di percepire sono diversi da persona a persona. La vista non è sempre uguale ed ognuno di noi può vedere delle piccole variazioni di colore.

IN CHE ORDINE SONO I COLORI DELL’ARCOBALENO?
DALL’ESTERNO VERSO L’INTERNO DELL’ARCO SONO:

ROSSO, ARANCIONE, GIALLO, VERDE, BLU, INDACO E VIOLA

L’arcobaleno è un fenomeno ottico e meteorologico che è sempre molto affascinante. Rimane uno spettacolo magico sia per gli adulti che per i bambini, forse perché non si vede tutti i giorni e ci stupisce ogni volta che appare!

COME SI CREA L’ARCOBALENO?
Il fenomeno ottico alla base è ormai conosciuto e c’è una spiegazione scientifica.

L’arcobaleno appare quando la luce solare attraversa delle gocce d’acqua, che possono essere provocate dalla pioggia, ma anche da una cascata o da un getto d’acqua in giardino, per esempio.

Si tratta di un fenomeno ottico: l’arcobaleno, in sé, non è qualcosa di tangibile, che possiamo toccare. Per di più, ognuno di noi, a seconda del suo punto di osservazione, vede un arco differente.

Alla base degli arcobaleni stanno tre fenomeni fondamentali:

  • la rifrazione
  • la riflessione e
  • la dispersione della luce del sole

La luce, infatti viene prima rifratta (deviata dalla sua direzione iniziale) quando entra nella goccia, poi riflessa (cambia direzione perché arriva su una superficie che riflette) sul retro della goccia e infine rifratta (deviata) nuovamente, quando esce.

Più nello specifico, visto che questa deviazione è leggermente diversa per i vari colori che compongono la luce bianca (quella del Sole), si crea il fenomeno della dispersione: quello che inizialmente era un unico raggio di luce bianca, diventa così un fascio di luce colorata.

Siccome la luce viene riflessa in una certa gamma di angoli è proprio dall’angolazione che si creano i 7 colori dell’arcobaleno.

 

Il mattino e il tardo pomeriggio sono i momenti migliori della giornata per poter ammirare questo spettacolo. Questo perché la rifrazione della luce (alla base di questo fenomeno) avviene quando i raggi del sole sono inclinati di circa 42° rispetto alle gocce d’acqua. Un arcobaleno si formerà difficilmente a mezzogiorno, per esempio, perché la luce non avrebbe un’inclinazione sufficiente.

Il primo che tentò di spiegare da un punto di vista scientifico la formazione di un arcobaleno fu Aristotele (filosofo, scienziato e logico greco antico), ma si devono a Cartesio (in francese René Descartes, filosofo e matematico francese) i primi trattati matematici corretti su questo fenomeno.

LO SAPEVI CHE L’ARCOBALENO IN REALTÀ È UN CERCHIO?

Cartesio spiegò perché l’arcobaleno assume una forma ad “arco” più o meno completo, come lo osserviamo anche noi in cielo.

Questo è dovuto al fatto che solo i raggi che hanno una certa angolazione (42°) vengono captati dai nostri occhi.

In realtà la forma dell’arcobaleno è circolare: noi vediamo solo i raggi che si trovano lungo un arco, non tutti gli altri.

Inoltre se l’arcobaleno appare al tramonto e all’alba, in genere vediamo un semicerchio; se invece il sole è alto in cielo ne vediamo solo una parte.

Se ci capita invece, di trovarci su un aereo riusciamo a vedere l’intero cerchio dell’arcobaleno.

ULTIME NOTIZIE A PROPOSITO DEI COLORI

Sarebbe da fare una precisazione alla luce degli studi più recenti a proposito del colore indaco. Questo colore era stato classificato come uno dei colori dell’arcobaleno da Newton (matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo, storico e alchimista inglese), ma i fisici moderni sono quasi tutti concordi nell’escludere questo colore. L’arcobaleno risulterebbe così formato da 6 colori e non più 7 come si è sempre detto fino a qualche anno fa. L’indaco è un colore che in molti non sono in grado di definire con una certa precisione e spesso e volentieri scatena delle perplessità.

L’indaco è un colore violetto con qualche traccia di azzurro.

L’importanza di questo colore indaco è più che altro simbolica e rappresenta il risveglio interiore, la spiritualità. Viene spesso associato al Sesto Chakra (centro energetico del nostro corpo) e sarebbe in grado di agire direttamente sui nostri sensi, migliorando l’umore e contrastando depressione e malinconia.

Secondo me è veramente triste pensare di non contare un colore perché la gente non riesce a mettersi d’accordo! Ci sono così tante sfumature che ci perdiamo già, perché eliminare un colore che ognuno di noi vede, visto che ogni colore lo vediamo comunque a modo nostro?

TRUCCHETTO PER RICORDARSI L’ORDINE DEI COLORI

Lo sapevi che ognuno di noi ha un arcobaleno al suo interno?

Rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, viola sono i 7 colori dell’arcobaleno, ma sono anche i colori dei 7 principali chakra (centri energetici del nostro corpo).

Un piccolo trucco per ricordarsi l’ordine dei colori dell’arcobaleno: visualizzare ogni colore sul nostro corpo (dove si trovano i chakra) per memorizzarli più facilmente! Immaginiamo di essere sdraiati con la testa al centro dell’arcobaleno (viola) e proseguire in direzione del nostro bacino (rosso).

Così sentiremo l’arcobaleno un pò più “nostro” e ce lo ricorderemo meglio!

PS magari la prossima volta potrei parlarvi dei chakra…

 

Gregory, undicenne in istruzione famigliare

Puoi trovare un altro articolo della rubrica “LO SAPEVI CHE” a questo link

4 commenti su “Alla scoperta dei segreti dell’arcobaleno”

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