La Commissione cultura della Camera dei Deputati ha ascoltato giovedì 21 maggio 2020 le risposte della Ministra Azzolina alle interrogazioni rivoltele nelle scorse settimane.

Alla domanda  dell’On. Fogliani in merito alla disparità di trattamento tra alunni e “privatisti”, la risposta si riferisce ai soli candidati privatisti per l’esame di maturità.
Si sa che costoro dovranno sostenere un esame di ammissione in luglio, e successivamente, nella sessione di settembre, si sottoporranno all’esame di maturità.
La motivazione pare risalire alla necessità di valutare la possibilità o meno di sottoporsi all’esame, per il privatista, equiparandolo in tal modo al candidato alunno valutato lungo tutto il corso dell’anno.

Non sono stati fatti riferimenti alla questione degli esami di idoneità, che nell’ordinanza presenta più rilevanti aspetti di criticità.

Si può forse trarre dalle risposte della ministra lo spirito di fondo che orienta la percezione nei confronti dei privatisti (homeschooler ?!): i privatisti sono fuori dai nostri radar per tutto l’anno, per cui, per poter vantare una valutazione circostanziata come quella riferita agli alunni, devono essere sottoposti a prove più “toste”, quindi in presenza, con esami strutturati in un certo modo, ecc.

Questa è una induzione, non esplicitata e frutto di interpretazione personale; però altre che si mostrino con un sufficiente grado di persuasione lo scrivente non riesce ad intravederne.

La ministra ha dato una risposta direi strana; è come se a un bottegaio si chiedesse un etto di grana e lui ci servisse un etto di gorgonzola, sempre formaggio è, ma un po’ difficile da grattugiare.

Sergio Leali

Le risposte della Ministra Azzolina

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