Responsabilità alla vita reale e all’ambiente naturale

“….Oltre che comportare malessere cronico, l’alienazione dalla natura ha creato una sorta di anafalbetismo ambientale: sempre più spesso i bambini (e molti adulti) sanno distinguere i loghi delle principali marchi di abbigliamento e le icone dello smartphone ma non sanno più distinguere una pianta di tarassaco da una di cicoria, un tiglio da un olmo, una cincia da un cardellino. Come si fa ad amare e apprezzare quello che non si conosce più, quello che è ormai sempre più relegato a sfondo insignificante delle nostre esistenze? Come si fa quindi a essere sensibili alle sfide della protezione dell’ambiente, se l’ambiente naturale è sempre più estraneo, lontano e sconosciuto? Relegare l’apprendimento, anche quello sulla natura, tra quattro mura con un’occasionale escursione all’aperto trasmette il messaggio, sbagliato, che tutto sommato della natura non abbiamo bisogno per stare bene, e rafforza la convinzione che l’ambiente naturale sia “qualcosa a parte”, non qualcosa di cui facciamo parte.”

Elena Piffero. Io imparo da solo!

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