Esami per l’homeschooling?

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Premetto che non posso dare nessuna verità sul dibattito esami sì/esami no per l’homeschooling.

Più che altro è una scelta, mi risulta che alcune famiglie abbiano rinunciato all’idea dell’esame annuale senza grossi problemi o comunque arrivando ad un accordo soddisfacente.

Per quanto riguarda me e la mia famiglia, andando al di là di una qualunque interpretazione normativa, posso dire che siamo favorevoli ad un momento di confronto annuale.
La scuola è fatta anche di persone competenti che si dedicano professionalmente all’insegnamento, dunque troviamo utile e importante avere questo confronto educativo con la scuola, poi da questo traiamo le nostre conclusioni, dato che abbiamo scelto di prenderci in toto la responsabilità educativa delle nostre figlie.

Questo prenderci la responsabilità non significa per noi essere gli unici interlocutori adulti delle nostre figlie, nel nostro caso sarebbe nocivo, perché è come mostrare loro il mondo soltanto come la loro famiglia.
Dunque le nostre figlie vivono principalmente in famiglia, ma attorno ad essa cerchiamo collaboratori educativi in base alle nostre possibilità, esigenze, in base a come è fatta ognuna delle nostre figlie.
In ogni caso è per noi indispensabile che abbiano esperienze con altri riferimenti adulti, soprattutto diversi da noi, che possano mostrar loro occhiali diversi per vedere la realtà.
Il punto nella crescita per noi non sta nel fatto che crescano “con le nostre idee”, ma che crescano maturando la consapevolezza delle loro stesse idee, e si lascino guidare sempre più dalla loro stessa forza interiore, unica compagna valida nella vita adulta.

In questa ottica dunque, anche l’esame annuale è un’utile esperienza: perché no?
Il punto dell’esame (che si potrebbe chiamare anche in altro modo: accertamento, vigilanza, ecc, ma per praticità lo chiamerò così) è che trovo assolutamente pertinente la proposta di Laif: ossia DIALOGO CON LE ISTITUZIONI PER AMPLIARE GLI ORIZZONTI SULLA MODALITA’ DELL’ESAME.
Ossia aiutare i dirigenti a vedere l’ampio raggio di possibilità sul COME vigilare il lavoro di istruzione.
In particolare l’esame viene inteso dalle istituzioni in modo facilmente standard ed intoccabile per quanto riguarda l’età delle MEDIE (O SECONDARIA DI PRIMO GRADO), nelle quali le prove di prima e seconda vengono decise in modo analogo all’esame finale di terza.

Trovo importante insistere sulla comprensione del fatto che in prima e seconda non esistono programmi prefissati sui quali esaminare, in quanto le Indicazioni Ministeriali 2012 danno degli obiettivi finali al termine del ciclo. Dunque come può una scuola decidere su cosa esaminare un ragazzo di prima media, se le indicazioni nazionali non dicono nulla?
Ecco dunque l’importanza di proporre l’accoglienza del progetto famigliare e la condivisione del lavoro fatto durante quell’anno. Questo permetterebbe alla scuola di constatare il lavoro di crescita fatto nell’istruzione, e questa è una vera forma di vigilanza.

L’esame come verifica va bene, ma sarebbe bello che non fosse fatto con l’intento giudicante che spesso ho vissuto sulla mia pelle, cioè il nascondere dietro ad un voto un giudizio di valore sulla persona (sia si tratti di un voto negativo, sia di uno positivo).

Dovrebbe essere sempre chiarito che il voto non va ad influire sul VALORE DELL’ESSERE UMANO, quello resta intatto, sempre.

Se invece la scuola mi suggerisce di lavorare di più ad esempio sulla scrittura, quello mi va benissimo, anzi mi fa piacere perché ho sentito di aver ricevuto un aiuto educativo, una persona competente mi da indicazioni su cosa, secondo lui, va migliorato. Perché no?

Mia figlia più grande ha sempre vissuto bene i suoi “esamini” così come li abbiamo chiamati, è un momento che ha sempre aspettato e un momento di confronto ed emozione che nel suo caso è diventata una sfida impegnativa ma sostenibile, così che ha potuto confrontarsi con se stessa e mettere mattoncini sulla propria autostima.
Questo passo è per noi molto importante per la crescita e lo sviluppo dell’autonomia.

Michela Bellia

n.d.r.: sul dibattito esami sì/esami no si vedano alcuni documenti prodotti da LAIF:

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