In questo periodo intenso per l’educazione parentale, soprattutto per chi si approccia per la prima volta a questa scelta, può capitare di dover sostenere un colloquio con gli assistenti sociali (che, ribadiamo, non sono gli assistenti sociali del tribunale dei minori, ma dipendenti comunali). Di solito, infatti, il colloquio iniziale avviene con il dirigente scolastico desideroso di conoscere la nuova famiglia homeschooler ma, in alcuni rari casi, il dirigente scolastico stesso o il sindaco (probabilmente per scarsa conoscenza del “fenomeno” homeschooling) decidono di affidarsi agli assistenti dell’ufficio politiche sociali del Comune.
Pubblichiamo con piacere la testimonianza di una neo famiglia homeschooler.
Ciao buongiorno a tutti !
Stamattina abbiamo sostenuto il colloquio con l’assistente sociale del nostro paese.
Davvero un’ora super intensa.
La dottoressa alla fine ci ha detto: “Bene signori, io non saprei nemmeno aggiungere altro, se me ne date la possibilità vi ricontatto a giugno giusto per piacere personale di sapere come è andato l’esame e l’anno di vostra figlia. In bocca al lupo per tutto! ”.
Ci ha anche chiesto se ci fossero dei siti di riferimento essendo particolarmente affascinata dalla cosa ed avendo lei un bimbo di 7 anni.
Ha aggiunto inoltre (e non è da poco) che questo tipo di istruzione potrebbe essere perfetto per tutti quei bimbi a cui vengono diagnosticate DSA etc….
Vi scrivo questo perché credo possa essere d’aiuto per tutte quelle persone che si troveranno a dover affrontare il temuto colloquio.
Presentatevi preparati, onesti, ma soprattutto consci che la vostra scelta è stata fatta con criterio e ciò che farete lo farete con amore e dedizione.
Se ve lo mettete ben in testa nulla e nessuno potrà sollevare dubbi sulla vostra scelta.
In bocca al lupo a tutti.
Vi abbraccio ☀️
Elena Ciceri
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