Alessia condivide con noi le varie esperienze d’esame della sua famiglia in questi ultimi tre anni. Alla base, il desiderio di costruire un dialogo con i Dirigenti scolastici che attraverso un percorso di vari tentativi sta riuscendo finalmente a concretizzarsi.
Mi chiamo Alessia e vivo in Calabria con la mia famiglia: mio marito e 4 bimbi.
In questi anni abbiamo più volte provato ad aprire il dialogo con la nostra scuola di riferimento, proponendo degli incontri durante l’anno con gli insegnanti che avrebbero valutato poi a giugno l’idoneità. La collaborazione per una serie di fattori non è andata in porto.
Nel 2018 abbiamo richiesto l’idoneità alla terza primaria per nostra figlia Ecate che all’epoca aveva 7 anni.
Il giorno della prova il responso di mia figlia è stato positivo nei confronti delle insegnanti. “Gentili. Mi hanno aiutata”. Le hanno somministrato degli esercizi scritti di italiano e di matematica e hanno parlato un po’ della vita in campagna. La prova è durata poco meno di due ore. Il responso delle insegnanti, invece, voleva essere uno sprono a “farla mettere in pari con la matematica perché è indietro”. Il pensiero mi metteva ansia a momenti, i restanti momenti erano di fiducia nei confronti di mia figlia.
Lo scorso anno (2020), su indicazione di una simpatizzante Homeschooler, abbiamo preso contatto con una scuola non troppo distante da noi. Stavolta all’idoneità c’erano entrambe le mie figlie grandi: Ecate 9 anni faceva l’idoneità alla quinta e Zoe 6 alla seconda.
Loro della prova hanno detto che è stata “troppo facile!”. È durata una mezz’oretta.
Mentre si svolgeva la prova ed essendomi trovata a mio agio nelle varie comunicazioni con la scuola, ho parlato con il dirigente proponendo una collaborazione per il prossimo anno. La sua risposta è stata: “È così che dovrebbe essere fra la famiglia e la scuola. Sentiamoci in autunno per concordare un calendario di incontri durante l’anno”. Lui ha sottolineato le difficoltà che crea il concetto stesso di valutazione, perché “come posso dare un voto a un bambino di 10 anni? Le sue predisposizioni sono la cosa più importante, non quanto ha memorizzato di un argomento.”

Con questi presupposti attendiamo lo sviluppo di questa collaborazione in divenire, ma siamo fiduciosi.
Alessia
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