My Journey

Oggi vorrei condividere con voi le mie riflessioni riguardo all’accettare se stessi. E’ un percorso verso un equilibrio sempre in movimento, soprattutto per noi adolescenti. Questa è una parte del mio percorso, My Journey.

In questi ultimi due anni l’inglese si ritrova in molte cose che faccio durante la mia giornata, fa proprio parte della mia vita.

Oltre a leggere principalmente in inglese (anche quest’anno ho letto più di cento romanzi) guardo film in lingua originale, cucino ispirandomi a ricette in inglese, guardo video tutorial o faccio ricerche su internet di qualsiasi cosa mi interessi soprattutto in inglese. E ultimamente, mi alleno anche in inglese seguendo dei video di allenamenti!

Io non sono mai stata molto sportiva o almeno non per gli sport di squadra. Da piccola, quando ancora andavo a scuola, ho provato la ginnastica ritmica e la danza, ma probabilmente non erano sport per me. Ricordo solo che non c’era tempo per fare amicizia. Poi, ho fatto palestra e mi piaceva di più perché potevo andare al mio ritmo. Quest’anno, complice la situazione particolare, mi sono organizzata per fare ginnastica a casa e abbiamo ricavato uno spazio in garage con qualche attrezzo per allenarsi con i pesi, con il sacco da box e a corpo libero. Mio papà ha anche una formazione di istruttore fitness e personal trainer, dunque ho approfittato dei suoi consigli per iniziare un’esperienza che mi sta facendo riflettere su molte cose. Facendo homeschooling, ho molto tempo per me stessa e devo dire che mi piace poter pensare, sperimentare, cercare di capirmi di più.

 

Abbiamo tutti delle cose che ci pacerebbe cambiare di noi stessi a livello fisico, almeno una, è così per tutti. Per me è stato, e a volte lo è ancora perché sono semplicemente umana, il fatto di vedermi sempre gonfia ogni volta che mi guardo allo specchio. Ma non è solo quello, ci sono così tante cose che fanno sì che non riesco ad apprezzarmi pienamente, non solo fisicamente. La società ci influenza tutti e ci spinge a fare degli sforzi per essere belli fuori quando in realtà la bellezza non è solo fisica ed è relativa. Ci sono anche persone che si piacciono così come sono naturalmente e non importa loro più di tanto se sono grasse o magre. E non c’è niente di male ad essere anche in quel modo, siamo tutti diversi ed è giusto così.

Ma quello su cui mi voglio concentrare oggi è l’esperienza di una persona (io) che è stata condizionata dalla società e dalle persone che la circondano, che fanno sentire che per essere accettati dagli altri bisogna avere gli addominali, il carattere perfetto o i denti meno storti. In particolare, bisogna rendersi conto che quello che in inglese si chiama “thin or skinny priviledge” (privilegio di essere magri) ESISTE VERAMENTE, che sia per le ragazze/donne, ma anche per i maschi.

La mia ossessione col voler dimagrire è iniziata due anni fa quando in estate guardando su internet, ovunque mi giravo vedevo foto di ragazze magre e con un bel corpo in costume da bagno. Ora potrebbe sembrare una cosa insignificante, ma non lo è assolutamente, soprattutto quando ci sono così poche ragazze che fanno delle foto con la pancetta perché è considerato poco bello da vedere. E così ho iniziato a smettere di mangiare dolci per un po’ prima dell’estate e a fare degli allenamenti per perdere grasso addominale. Ma dopo un po’ ho smesso perché avevo perso la motivazione per la carenza di risultati.

Quella è stata la mia prima esperienza con diete, allenamenti, dimagrimento. Ora se volessi stare raccontare tuuuuuuutti i periodi e le esperienze che ho fatto mi ci vorrebbero 700 pagine o più, ma … si purtroppo anche se mi piacerebbe, questo non succederà oggi.

Solo un mese fa, ero arrivata a un punto molto buio della mia fitness journey personale. Era da mesi e mesi che continuavo a fare allenamento tutti i giorni senza sosta e sperimentavo varie diete, anche con l’aiuto di mio papà. Questo sempre con un solo obbiettivo: prima era stato dimagrire, ma poi è cambiato nell’avere gli addominali scolpiti. Continuavo ad aspettare questi risultati giorno dopo giorno e immancabilmente i risultati non arrivavano mai. Ero così frustrata sul fatto che lavoravo così duramente ma non riuscivo a ottenere quello che volevo che mi stava facendo soffrire dentro. Mi è anche capitato alcuni giorni nei quali tornavo su a casa dalla piccola palestra che abbiamo allestito in garage, con gli occhi rigati di lacrime e un groppo in gola grande quanto il Texas. Ero veramente frustrata, ero io a non essere mai soddisfatta, avevo puntato gli obiettivi troppo in alto. Anche mio papà mi aveva proprio detto che dovevo ascoltarmi di più, seguire il mio intuito.

Ad un certo punto, la mia giornata consisteva nel svegliarsi alle 7 e mezza in ansia per l’ora di allenamento che dovevo fare alla mattina, perché era l’ultima cosa che volevo fare. Poi, dopo un allenamento in cui per motivare me stessa pensavo continuamente a quanto bello fosse se avessi gli addominali e quanto sarei accettata da tutti, andavo a fare colazione. L’unica cosa in tutto questo tempo che mi faceva andare avanti, l’unica parte del mio giorno che mi dava felicità in quei giorni, non era neanche più il cibo, perché anche con quello mi trattenevo, ma era leggere. Quindi, dopo la colazione fino all’ora del pranzo, mi immergevo nella lettura e così anche il pomeriggio fino al mio secondo allenamento. E mentre facevo ogni allenamento pensavo “più velocemente fai, più velocemente è finito tutto e puoi finalmente tornare a leggere”. Il che non c’è niente di male nel farlo perché amo leggere. Ma in quel momento e per me, era TROPPO. L’unica cosa a farmi restare sana di mente era la lettura. Niente era una “safe place” per me oltre alla lettura.

E come succede sempre nella vita, poi ho fallito e imparato delle cose nuove nel farlo “Fail forward” (fallisci progredendo) – Sidney Cummings.

E poi ho capito. Ora lo so.

Questo è l’unico corpo che ho, non ha senso né odiarlo per la ciccia in più, né sentirmi in colpa perché ho mangiato più del solito solo perché quel giorno ero più stressata del giorno prima, né però trattarlo male mangiando soltanto cibi “cattivi”.

Ho capito che ogni corpo è diverso e che se per qualcuno quella dieta funziona, non è detto che per me andrà bene come è stato per quella persona.

“Bodies are like best friends. Don’t compare your best friend to someone else’s.”

Linda Sun

(I corpi sono come i migliori amici. Non paragonare il tuo migliore amico a quello degli altri)

Ogni corpo è diverso. Siamo tutti diversi. Dovevo trovare qualcosa che andasse bene per ME.

 

“If you have abs, good for you, awesome. If you don’t have abs … you’re equally as awesome.”

Linda Sun

(Se hai gli addominali buon per te, fantastico. Se non hai gli addominali… sei fantastico lo stesso.)

Ho imparato che va bene avere dei giorni in cui non ti senti al meglio. Ci sono dei giorni in cui ti dici “sono orgogliosa di te corpo”, ma ci sono anche dei giorni in cui potresti guardarti allo specchio e ispezionare ogni singolo angolo del tuo corpo trovando duemila imperfezioni, pensando, voglio essere magra quì, anche quì e quì. E va bene, va tutto bene.

“I was my biggest bully.” – Linda Sun (Ero il mio più grande bullo.)

Respira. Cerca di amare la vita di nuovo.

E da tutto questo, ora ho imparato che amo il sudore, amo sentire il bruciore nei miei muscoli quando ho finito un set di squat o burpees. Ed è per questo che lo faccio. Perchè amo come mi sento quando faccio i miei due allenamenti al giorno. Perchè ora è la parte del giorno che non vedo l’ora che arrivi. Mi fa sentire forte. Amo allenarmi. Amo mangiare sano. Ma amo anche mangiare la lasagna che fa mia nonna o i muffin e i pancakes che faccio io.

Non amo dormire a pancia vuota e ignorare i segnali che il mio corpo mi dà di mangiare. Ma non amo neanche mangiare fino a che mi sento male e gonfia.

Ci voleva un bilanciamento di tutte queste cose: dovevo trovare il mio equilibrio e ora ci sto lavorando. Ora le mie giornate sono più produttive e sempre nell’obiettivo di sentirmi bene con me stessa sto sperimentando molto in cucina, assaporando maggiormente il cibo e variando molto più di prima.

E sì, ho solo quattordici anni quindi probabilmente avrò ancora cose su cose nuove da imparare nella vita, ma è così che funziona.

Amare noi stessi non si basa su come ci vediamo allo specchio, si basa sulla persona che siamo, le persone da cui siamo circondati, il cibo fantastico che ci nutre ogni giorno, le cose che impariamo.

Siamo, siete di più del vostro peso. Siamo tutti belli, non solo fuori ma anche dentro. E i nostri corpi sono tutti fantastici, non importa la forma o il colore.

La vita è bella. Andate a fare qualcosa con la vostra famiglia o amici, apprezzate la vita fantastica che avete!

Xoxo Rory

 

 

Aurora, quattordicenne in istruzione parentale

 

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