Una neo homeschooler racconta il suo inizio

Abbiamo ricevuto questa testimonianza di una mamma neo homeschooler, che volentieri condividiamo.

Ogni giorno mi sveglio e aspetto che la mia bambina mi chiami. E’ meglio di qualsiasi sveglia io possa impostare perché dal mio risveglio so che presto sentirò chiamare mamma. La giornata la iniziamo insieme e insieme facciamo i letti e la colazione. Uno sguardo a email, social, cartoni e poi si inizia la mattina di lezione. Non vi sono orari fissi o programmi. L’energia, la voglia, la curiosità varia di giorno in giorno ed è quindi la lezione che si adegua a nostri ritmi.

Sono mamma di una meravigliosa bambina di 6 anni e insieme siamo neo homeschooler, ovvero facciamo istruzione parentale.

Il nostro inizio

Tutto è iniziato qualche mese fa. Dopo numerose email con la scuola per capire quanto era possibile fare e non fare a causa di problemi medici e si è concordato con maestre e dirigente scolastica di intraprendere questo percorso di istruzione.

Ci eravamo informati anticipatamente ma per noi era il piano B o C o D. Non era proprio la scelta numero uno.

Ci siamo trovati quindi a ritirare la nostra bambina. Ci siamo lanciati nel vuoto. E’ stato come ridiventare NEO GENITORI un’altra volta. In quei giorni con nostra figlia ci abbiamo parlato, non abbiamo voluto nasconderle nulla e ed è stato per me una sorpresa sentire “Mamma voglio che mi insegni tu”.

Ho chiesto di poter tenere i libri scolastici che gentilmente ci hanno lasciato anche se non residenti nel comune della scuola di iscrizione. Ho vagliato e spulciato recensioni su altri libri. Ho visionato, letto, ponderato siti educativi. Mi sono stampata letteralmente 2000 schede, poesie, filastrocche, giochi logici, disegni, etc e carica di astuccio, un quintale di pennarelli, matite, gomme, goniometro, righello, colla e compasso e non so quanti quaderni mi sono apprestata ad affrontare mia figlia per la prima elementare.

L’inizio è stato entusiasmante e disarmante. Carica di nozioni e di materiale non sapevo bene che metodo utilizzare. Mi perdevo tra quello che volevo e quello che per me era corretto insegnare. Mia figlia mi guardava a volte con entusiasmo, in altre sembrava spegnersi e intristirsi. E’ difficile da genitore, piena di dubbi, ansie e incertezze, non sentire le emozioni della propria figlia. Ogni giorno leggevo pareri ed esperienze sui social e cercavo di cogliere quel trucco magico che avrebbe sistemato tutto. Piano piano però mi adeguavo e mi facevo guidare da mia figlia. Lei fatta di pennarelli, colle glitter, ritagli, adesivi, acquarelli non poteva imparare se non attraverso il colore e il disegno.

Il nostro stile

Il metodo quindi l’abbiamo fatto tutto noi. 100% fatto in casa. Non più ripetizione di linee e curve ma disegni giganti di finestre, altalene, elefanti che facevano trasparire tra le sfumature vocali e consonanti.

Ogni vittoria era una corsa intorno al tavolo con tanto di danza della vittoria ed era danza e corsa anche in caso di errore.

Tutto era diventato finalmente un gioco ma anche litigio su come e cosa fare. Dall’altezza dei suoi 6 anni la mia bimba si abbassava e si abbassa ai miei 45 ed io dai miei 45 cercavo e cerco in punta di piedi di arrivare ai suoi 6 anni.

Ogni notte medito su quanto accaduto nella giornata, bello e brutto, e ogni mattina si ritenta o si consolida. Un metodo usato fino a quel momento può non essere più adeguato e necessità di modifica. Mi faccio letteralmente guidare da lei. La osservo, la ascolto e la accetto per quello che in quel momento mia figlia è.

I libri li usiamo tutti e guai se ne manca uno. Mia figlia lo cerca subito perché per lei una lezione non si trova solo in un posto ma si trova in questo, quello e quell’altro libro e scheda e a volte si trova anche via internet, sempre carico di mille risorse.

L’istruzione la facciamo insieme. Io apprendo con lei ogni nozione. Scopro e imparo i nomi dei re Magi, la direzione corretta per scrivere la O, come si chiama la parte bianca dell’occhio.. Siamo entrambe in prima elementare. Non ci sono maestre e allieve.

A casa nostra non vi è ripetizione di nozioni. Non è tassativo imparare i termini corretti ma è fondamentale che ogni cosa venga capita e interiorizzata e spiegata con parole proprie, sia sue che mie. Non è obbligatorio una sola materia per volta. In realtà da un libro di favole siamo finiti su un mappamondo a scoprire le distanze, i Paesi e le correnti oceaniche.

Il tempo per noi è un amico. Si inizia quando lo si ritiene opportuno e si finisce quando si ha finito e non quando lo dice l’orologio e poi si racconta tutto subito al papà, che è al lavoro, proprio per non perdere e rimandare la voglia di condividere.

Riflessione da neo homeschooler

Non nego che ci sono stati alti e bassi in questi pochi mesi e che non è tutto ben rodato ma posso con tranquillità affermare che tutto è sempre stato ed è fatto “cuore a cuore”, con la voglia di mettersi sempre in discussione e di non essere troppo rigidi.

Mia figlia è fatta di colore ma anche di aria fresca, di capriole, di domande, di cacce alle pietre preziose e di AEIOU cantate ad alta voce e mi sono trovata spesso a dover capire come potevo adeguarmi e ritrasformarmi. Abbiamo scelto di fare educazione “100% nostra”.

Ad oggi non sappiamo ancora se proseguiremo nei prossimi anni l’istruzione parentale anche se la voglia di continuare è tanta. Sarà nostra figlia, con i suoi bisogni e la voglia di scoprire a farci capire come e di che cosa necessita. La nostra speranza è di essere in grado di trasmetterle gli strumenti per avere sempre la voglia di apprendere e capire e non solo di imparare a memoria nozioni su nozioni. Le domande non dovrebbero mai essere contenute o forzate. Una lezione non dovrebbe mai essere limitata a se stessa.

Tutto quanto scritto è solo per condividere che è facile farsi prendere dalla sconforto ma che basta lasciarsi guidare dai propri figli, da quello che loro in quel momento stanno chiedendo. Dobbiamo solo avere la forza e il coraggio di ascoltarli e di ascoltarci. L’esperienza è davvero unica e meravigliosa.

In questi 2 video mia figlia sta provando ad insegnare ad altri bambini quanto abbiamo appreso:

Si è molto emozionata e insieme abbiamo concordato di intervenire entrambi a spiegare. Spero vi faccia capire quanta emozione possa dare imparare e che lo si può fare insieme a proprio modo. Non vi sono regole fisse ma una miriade di alternative.

Simona P., mamma neo homeschooler

A questo link si trovano altre testimonianze di famiglie (non solo neo) homeschooler e alcuni aspetti pratici dell’istruzione parentale.

Altre se ne trovano al nostro canale Youtube:  https://www.youtube.com/channel/UCfvfHdJe_bQ28uqH2VVL3lA.

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