La condivisione delle varie esperienze sono una vera ricchezza. Vi proponiamo il racconto delle avventure di mamma Antonella e della sua famiglia in “un anno di istruzione in famiglia”.

Gli inizi dell’istruzione in famiglia

L’estate è arrivata, tempo di bilanci per la nostra famiglia sull’anno appena trascorso…

Un anno fa nostro figlio aveva appena finito la prima elementare e non avevamo ancora deciso se intraprendere o meno il percorso dell’istruzione parentale. Come genitori sentivamo che era la strada giusta, ma avevamo ancora qualche dubbio sulla “parte” pratica.

Giorno dopo giorno, un passo alla volta, le nuvole si sono diradate e il cielo si è rischiarato.

Il nostro è stato anche un percorso di CONSAPEVOLEZZA crescente rispetto al ruolo che potevamo avere nell’istruzione di nostro figlio, un ruolo che abbiamo scoperto essere di guida e di “affiancamento”. In questo modo, a partire da spunti, proposte, interessi emergenti e occasioni “incidentali”, abbiamo cercato di costruire un “sapere” basato principalmente sulle esperienze della vita quotidiana. Se dovessi associare questo tipo di “sapere” ad una sensazione olfattiva, direi che ha il profumo del pane fatto in casa!

Alti e bassi

Non è stato sempre facile: dapprima riorganizzare spazi e tempi famigliari, poi ritrovare un ritmo che rispettasse i bisogni di tutti… Giornate entusiasmanti e giornate in cui non si riesce ad ingranare. Giornate in cui tocchi con mano la bellezza di un apprendimento “su misura” per il tuo bambino e giornate in cui ti scoraggi perché non riesci a comprendere il suo punto di vista e pretendi che lui si adatti al tuo…

La mia personale formazione nel campo psico-pedagogico mi è stata sicuramente di aiuto, ma ho capito che ogni teoria lascia il tempo che trova se non si traduce in pratiche rispettose dell’UNICITA’ dei nostri figli. E poi bisogna (in)formarsi bene e sentire di non essere soli: in questo senso l’associazione LAIF è stata per noi sempre un punto di riferimento.

E la socializzazione? Domanda ricorrente che un genitore in istruzione parentale si sente spesso rivolgere… Noi abbiamo mantenuto alcuni contatti con famiglie di bambini conosciuti durante il primo anno di scuola primaria. E poi abbiamo avuto la fortuna di conoscere altre famiglie di homeschoolers della nostra zona, sperimentando la ricchezza di relazioni tra bambini di età diverse. Per il resto siamo stati sempre aperti al territorio e alle occasioni di incontro che esso offre di continuo.

 

Progetto didattico-educativo della nostra istruzione in famiglia

All’inizio dell’anno ho buttato giù una “bozza” di progetto famigliare con i NOSTRI obiettivi educativi e il “metodo” che a grandi linee avremo seguito. Dopo numerosi studi e approfondimenti (!), abbiamo deciso di non seguire un metodo “specifico”. Abbiamo scelto di sperimentare varie “modalità” di apprendimento, incentrate sul GIOCO, la creatività e la valorizzazione degli interessi di nostro figlio. Abbiamo comunque fatto riferimento alle Indicazioni nazionali per il curricolo e alle otto competenze chiave che ci hanno aiutato a definire ed organizzare un p

o’ meglio i nostri “percorsi di apprendimento”. Per quanto riguarda contenuti e materiali, abbiamo usato alcuni libri di testo che ci ha regalato una nostra amica insegnante e poi libri presi in prestito dalla biblioteca, risorse digitali ecc. Alcune volte abbiamo “lavorato” per materie, altre volte per “argomento” o per “progetto”, ma sempre cercando di mantenere alta la MOTIVAZIONE alla scoperta e alla ricerca, vero motore di ogni apprendimento significativo.

Verso la fine dell’anno abbiamo creato un semplice portfolio “digitale” organizzato per competenze. Attraverso foto e didascalie, nostro figlio ha provato a raccontare con le sue parole le esperienze e i progetti che lo avevano coinvolto maggiormente.

 

Esame di idoneità

Come genitori in istruzione famigliare, l’idea di far sostenere a nostro figlio un esame annuale non ci ha mai entusiasmato (per usare un eufemismo!), ma alla fine abbiamo pensato che potevamo trasformarla in un’occasione di confronto costruttivo per tutti. Così nel mese di febbraio abbiamo preso i primi contatti con una scuola scelta da noi. Abbiamo avuto un primo colloquio con la preside per presentare il nostro progetto famigliare, poi prima dell’esame, abbiamo avuto la possibilità di conoscere le insegnanti.

L’esame di per sé è andato bene. Purtroppo alla fine, nonostante l’apparente apertura e disponibilità della scuola, credo sia stata l’ennesima occasione mancata (per loro!). Sarebbe stata l’occasione di comprendere la reale portata e il VALORE AGGIUNTO di un apprendimento “personalizzato” e rispettoso dei tempi e delle scelte del bambino. E questo lo dico non per presunzione, ma con cognizione perché ancora una volta la scuola ha scelto di puntare tutto sul “compito” e sulla “prestazione”… Senza guardare REALMENTE al bambino che avevano di fronte. Infatti, quelle stesse insegnanti alle quali una settimana prima avevamo presentato un portfolio per COMPETENZE, hanno scelto di valutare l’idoneità di nostro figlio attraverso domande, schede ed esercizi suddivisi rigorosamente per materie… E questo nonostante avessi espresso chiaramente le mie perplessità nei confronti di una valutazione di tipo “scolastico” per un percorso (il nostro) che scolastico non era.

Alla fine è stato mio figlio a prendersi una piccola rivincita (!). Il suo entusiasmo e la sua determinazione, hanno “costretto” le maestre ad ascoltare il racconto del SUO progetto sui fumetti, di quello sulla costruzione virtuale di modellini Lego e perfino dei programmi per la sua festa di compleanno(!). Devo dire che come genitori siamo orgogliosi di lui e della serenità con la quale ha affrontato quello che è stato il suo primo esame.

 

Progetti per il futuro della nostra istruzione in famiglia

Ripartiremo sicuramente da alcune considerazioni in merito all’esame, cercando di “aggiustare il tiro” e di cambiare strategia. L’idea è quella di continuare a dialogare con l’istituzione scolastica, puntando però con più INCISIVITA’ sulla possibilità di sostenere un accertamento tramite colloquio e non più con prove “standardizzate”. Si tratta a questo punto di cercare la scuola giusta, che possa comprendere il nostro progetto famigliare senza pregiudizi. E soprattutto cercheremo di concordare una modalità di accertamento “a tappe” con incontri in itinere durante l’anno, così come suggerito anche da LAIF. Immagino non sarà facile, ma l’esperienza avuta ha aumentato la nostra determinazione!

Per il resto, andremo AVANTI per la nostra strada!

Spero la nostra piccola testimonianza possa essere utile a quelle famiglie che, come noi un anno fa, sono incerte se intraprendere o meno il percorso dell’homeschooling. Io personalmente ho tratto molto beneficio dalle tante testimonianze lette o ascoltate tramite il sito di LAIF o il suo gruppo Telegram e ringrazio tutti di cuore!

Auguro a tutte le famiglie in istruzione famigliare di trovare la LORO strada, la più adatta alle esigenze REALI di queste piccole grandi PERSONE che sono i nostri figli…

Buona estate e buon riposo (ce lo meritiamo tutti)!

Mamma Antonella

 

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Un anno di istruzione in famiglia

2 pensieri su “Un anno di istruzione in famiglia

  • 26 Luglio 2021, 16:29 alle
    Permalink

    Lodevole Iniziativa, vorrei sapere se la vostra associazione è presente in Sicilia e in particolare a Palermo e come farmi promotore dell’ iniziativa. Sono Maria La Mantia, insegnante di educazione fisica con esperienza con alunni dalla primaria alla secondaria. Credo molto nella impostazione didattica attraverso il gioco, la trasversalità e la multilateralita’. Mi rendo disponibile come insegnante e promotore della vostra associazione.

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    • Nunzia Vezzola
      26 Luglio 2021, 18:19 alle
      Permalink

      Ciao Maria,
      Siamo un’associazione nazionale per l’homeschooling; l’unica al momento in Italia. La nostra sede formalmente è in provincia di Bergamo, ma siamo sparsi in tutta Italia. In Sicilia abbiamo una referente; trovi il recapito a questo link: https://www.laifitalia.it/referenti-di-zona/.
      Sul sito trovi gli altri nostri contatti: https://www.laifitalia.it/contatti/.
      Non organizziamo scuole parentali, ma mettiamo a disposizione la nostra esperienza pluriennale, il nostro lavoro di studio e di informazione; cerchiamo di aumentare la consapevolezza nelle famiglie e nelle istituzioni.
      Restiamo a disposizione.
      Saluti.

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