Homeschooling: Il tipico genitore homeschooler

tipico genitore homeschoolingIn questo ultimo anno i termini homeschooler, homeschooling, unschooling sembrano prendere sempre più spazio nella quotidianità dei tempi moderni.

L’educazione parentale è sempre di più scelta dai genitori, bambini e ragazzi.

Chi si affaccia a questo mondo per la prima volta si ritrova curioso e pieno di domande: come si fa homeschooling? come ci si organizza? Libri si o libri no? Quale metodo scegliere? Le norme? La valutazione? …e tante altre domande ancora.

Prima di tutto bisogna subito sottolineare che il tipico genitore homeschooler non è per nulla tipico.

Il genitore homeschooler si adegua e si conforma all’evoluzione emotiva e intellettiva dei propri figli.

Ogni genitore opera al meglio per il bene della propria prole.

La diversità di ogni bambino, ragazzo e genitore determina in modo indiscusso l’unicità di ogni nucleo famigliare formando una propria ed esclusiva identità homeschooling.

Tutti i genitori e i ragazzi e bambini in educazione parentale hanno il fattore comune di un’educazione che nella sua esecuzione può essere davvero diversificata.

E’ comune che in un gruppo di genitori homeschoolers vi siano tante diversità nel metodo educativo quanti sono i genitori stessi. Vi possono essere unità di fondo condivise ma non sempre nella loro totalità.

Vi sono genitori che preparano programmi giornalieri prendendo spunti da libri, internet e tanto altro. Vengono predisposte scalette precise di materie e nozioni.

Altri prediligono un apprendimento spontaneo del bambino fondato solo sull’interesse dimostrato al momento. Altri hanno un mix di tutto questo.

Vi sono tantissimi modi di fare educazione che non possono essere compresi se non tramite gli opposti.

I testi scolastici, i libri, internet, i video didattici, le biblioteche, i musei, i siti archeologici, i laboratori formativi e creativi, i viaggi, la natura, la famiglia, il paese o la città in cui si vive, sono solo una minima parte delle risorse da cui attinge un homeschooler.

La finalità rimane per tutti la stessa ovvero permettere al proprio figlio o figlia tipico genitore homeschoolingdi istruirsi e maturare una propria identità in modo da interagire pienamente con il mondo circostante sia nel presente che nel futuro. Un percorso educativo rispettoso dei tempi e dei modi e quindi unico.

Fare homeschooling o unschooling è una scelta che va opportunamente valutata in modo da escludere eventuali ripensamenti ed esperienze negative. Non dovrebbe essere prerogativa di un anno o due.

Ogni bambino ha diritto ad avere un’educazione mirata e continua e un ripetuto cambio di educazione tra scuola e casa di anno in anno può rivelarsi controproducente.

L’impegno che richiede può essere naturale per alcune famiglie mentre per altre va assolutamente studiato e programmato, provato e revisionato più volte.

L’importante è poterne apprendere e comprendere i vari aspetti e unicità attraverso l’esperienza di famiglie già in homeschooling, tramite associazioni di riferimento quali LAIF e documentandosi con quanto concerne la nostra Costituzione e le norme sempre accessibili via internet.

Chi sceglie questo percorso educativo dovrà essere flessibile nelle proprie convinzioni e dovrà essere in grado di adattarsi all’evoluzione e alle necessità dell’apprendimento del proprio figlio o figlia.

La crescita che ne consegue è collettiva e condivisa da tutta la famiglia e ne coinvolge ogni aspetto.

Scegliere di fare homeschooling o unschooling in conclusione vi porterà ad essere il tipico genitore homeschooler, unico nella sua identità e modalità di attuare la propria educazione parentale.

Consiglio la lettura di questi libri e la visione di questi video :

  • “Io imparo da solo” di Elena Piffero, presentato in una serata LAIF a questo link;
  • “Educazione diffusa” di Paolo Mottana e Giuseppe Campagnoli, presentato in una serata LAIF a questo link;
  • “Pedagogia del bosco” di Selima Negro, presentato da LAIF a questo link;
  • “La scuola non esiste” di Giorgia Petrini, intervista su LAIF all’autrice a questo link;
  • “DISCOLA. Descolarizzare ancora la società” di Bianca Bonavita, presentato da LAIF a questo link.

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