LAIF ha deciso di non fornire elenchi di insegnanti, accompagnatori, pedagogisti, educatori, né di “scuole amiche” o “scuole ombrello”. Ha anche scelto di non offrire corsi, a distanza o in presenza, nè pacchetti per homeschooler, varie forme di DaD a pagamento.

Perché?

In gran parte abbiamo già risposto qui.
L’obiettivo dell’associazione è, tra l’altro, anche quello di sostenere le famiglie nella loro scoperta di un approccio all’istruzione che sia il più rispettoso, personalizzato e naturale possibile, il più adeguato alla singola situazione. Si tratta spesso di percorsi tutti famigliari, dove i Maestri sono i nostri figli e i riferimenti esterni sono le Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012.
La disponibilità di lezioni e pacchetti preconfezionati va chiaramente nella direzione contraria alla personalizzazione dell’esperienza di apprendimento.

Dinamiche proposte da insegnanti e scuole parentali

In “Homeschooling, un’idea, tanti percorsi” si esplicita che “le scuole parentali, …, spesso ripropongono molte dinamiche familiari alla maggior parte dei genitori, essendo tipicamente scolastiche:

  • orari prestabiliti e contrapposti a quelli del non-apprendimento;
  • tappe basate su un’annualità che va da settembre a giugno e su una scansione oraria dal lunedì al venerdì, con una concentrazione delle attività cognitive preferibilmente di mattina e con una progressione dei contenuti dal più facile al più difficile;
  • gruppo-classe invariato per tutta la settimana o per tutto l’anno;
  • presenza del docente o educatore/accompagnatore e assenza del genitore;
  • aula o comunque luogo di apprendimento circoscritto e distinto dall’ambiente di vita;
  • approccio didattico: i bambini sono tenuti a imparare quello che viene loro insegnato, o che è stato in qualche modo previsto per loro.”

E così pure tutti gli stili “didattici”, cioè quelli che prevedano un insegnamento sistematico, pensato e progettato da un adulto, come nel caso del precettore, del docente, dell’educatore, dove il ragazzino è tenuto ad imparare studiando quello che gli viene trasmesso e a ripeterlo con un grado di rielaborazione più o meno relativo.

Sono tipi di percorsi che escludono quasi del tutto la scoperta personale e l’esplorazione, che precludono l’entusiasmo e riducono l’autonomia alla capacità di gestire lo studio. Al loro interno il ragazzino è inteso come l’esecutore di un programma pianificato altrove.

Tutto ciò non rappresenta la forma più evoluta di personalizzazione dei percorsi di apprendimento e di centralità della persona.

L’apprendimento senza insegnanti, o naturale / autoguidato (unschooling)

Esistono approcci all’istruzione parentale che ne interpretano l’anima più genuina e che consentono di valorizzare maggiormente i talenti di ciascun ragazzino, aprendogli la possibilità di esperienze di apprendimento veramente su misura e in linea con le Indicazioni nazionali per il curriculum del 2012.

Sono percorsi dove l’apprendimento informale ha un ruolo prevalente rispetto agli altri stili (formale e non formale). “La famiglia si fa carico di offrire ai bambini un ambiente cognitivo e sociale favorevole all’apprendimento e di lasciarli liberi di muoversi al suo interno per apprendere secondo i loro bisogni e le loro caratteristiche personali.
Il luogo e il tempo dell’apprendimento coincidono con quelli della vita. Anche il gruppo, o meglio i gruppi, di apprendimento sono formati dalle persone che si incontrano vivendo. I genitori e i familiari sono presenti per molto tempo. Niente programmi, ma gli orizzonti ampi delle competenze chiave. Nessun’altra regola o struttura se non quelle della vita sociale e famigliare. Non ci sono docentima “esperti”: il parlante madrelingua, l’artista, l’artigiano, il musicista…
In questa full immersion di esperienze vive e significative, il bambino impara tutto ciò che gli serve per vivere nel suo ambiente e tutto ciò che è in grado di apprendere, in base anche a quelli che sono i suoi bisogni in un dato momento.”

Homeschooling oggi

Per una serie di motivi, negli ultimi 18 mesi circa, alcune famiglie si sono trovate ad optare per questa modalità di istruzione per motivi diversi da quelli pedagogico-didattici, educativi, o da una raggiunta maturazione di questa scelta.
Esse usufruiscono di una opportunità prevista dalla Costituzione e dalla legge nazionale. Il loro obiettivo spesso è di consentire ai propri figli un apprendimento più personalizzato e a misura di bambino di quello della scuola, ma non si sentono ancora veramente pronte ad abbandonare del tutto la strada maestra dell’istruzione guidata dall’adulto.
Perciò ricorrono ad una modalità già nota e consolidata, quella dell’approccio didattico, con l’insegnante o l’educatore. Hanno la percezione che ci sia qualcosa di più, ma non osano percorrere un cammino ignoto. Perché hanno paura di sbagliare, o perché non hanno dei riferimenti sicuri, o per mancanza di esperienza e di contatto con chi ci è già passato.

A questo aggiungiamo la necessità di molti insegnanti di uscire dalla scuola pubblica. E così è molto facile che la domanda e l’offerta, ad un certo punto, si incontrino.
Purtroppo, però, la sinergia che si genera non nasce da una maturazione personale o dalla consapevolezza di stili di apprendimento che muovano dalla giovane persona anziché dal “programma”, dal libro o dalla scheda fotocopiata. Spesso questi insegnanti non hanno alcuna esperienza diretta di homeschooling o unschooling con i propri figli e ripropongono semplicemente le modalità che conoscono.

La scelta di LAIF

Molti spesso non immaginano, non conoscono, le potenzialità ed i vantaggi di approcci personalizzati. Altri sono impauriti dall’esperienza nuova, hanno bisogno di avere dei riferimenti e dei feedback in qualche modo autorevoli.

Per questo LAIF ha scelto di aiutare chi lo desidera ad uscire dallo schema scolastico.
L’associazione sta mettendo a punto una forma di accompagnamento per famiglie (genitori e figli). L’intento è di sostenere queste ultime su diversi piani e nelle varie fasi dell’evoluzione dell’esperienza di istruzione fuori dalla scuola. A breve ulteriori aggiornamenti e dettagli.

Nunzia Vezzola

 

Se cerchi nuovi percorsi per l’istruzione parentale, possono interessarti anche gli articoli:

 

Insegnanti per fare homeschooling?

6 pensieri su “Insegnanti per fare homeschooling?

  • 31 Dicembre 2021, 07:08 alle
    Permalink

    Io ho sempre voluto insegnare e lavorare nel sociale, ho studiato lingue e mi sono laureata in filosofia, poi però, sia per esigenze personali sia perché assolutamente non convinta ,non ho proseguito con esami di stato e classica carriera per entrare nel mondo della scuola. Mi sto informando ultimamente ( ho lasciato il mio lavoro perché mai nella vita scenderò a patti con un green pass) su quete “nuove” o meglio , non canoniche, forme di apprendimento, sulle scuole parentali etc….
    Vorrei saperne di più su come poter mettere a disposizione le mie competenze, quali canali usare e se c’è qualcosa del genere vicino alla mia provincia.
    Io abito tra Treviso e Venezia, ci sono realtà di questo tipo anche nel mio territorio?
    Ringrazio anticipatamente.
    Cordiali saluti.
    Maya Roncan

    Rispondi
    • Nunzia Vezzola
      3 Gennaio 2022, 13:58 alle
      Permalink

      Ciao Maya,
      Per avvicinarti all’istruzione parentale, ti suggeriamo di approfondire sul sito, dove trovi molto materiale e sono delineate le varie modalità di istruzione parentale. Puoi seguire anche il nostro canale Youtube e gli altri social.
      Un caro saluto.

      Rispondi
      • 11 Gennaio 2022, 22:35 alle
        Permalink

        Buonasera,
        Ultimamente sto pensando molto all’istruzione parentale: la situazione che si sta venendo a creare in questi tempi mi fa pensare che sia meglio proseguire con l’istruzione dei miei figli in maniera autonoma, senza contare che già di loro gli insegnanti non fossero il massimo.
        Mi chiedevo però se posso fare istruzione parentale in autonomia: in sostanza, saremmo io (laureata) e mia madre (in pensione, ex insegnante di psicopedagogia) a seguire i bambini, di 9 e 7 anni. In realtà lo facciamo già ora di seguirli, oltre che con i compiti assegnati anche spiegando loro altro a seconda delle domande che ci fanno o andando avanti e di molto con i programmi scolastici seguiti a passo di lumaca dai maestri.
        È una cosa fattibile dichiarare,presentando il programma come previsto, che li seguiremmo noi? E si può ritirarli ad anno iniziato (leggevo entro il 15 marzo)?
        Grazie
        Fabiana

        Rispondi
  • 15 Giugno 2022, 16:15 alle
    Permalink

    grazie per queste info… sono docente privato di lingue in HS e faccio molto fatica a reperire libri di testo per elementari e medie per i docenti… qualcuno mi può dare qualche dritte? Grazie

    Nicole

    Rispondi
    • Sergio Leali
      20 Giugno 2022, 20:14 alle
      Permalink

      Buonasera Nicole
      L’istruzione parentale si può fare i diversi modi più o meno innovativi rispetto all’approccio scolastico, in tanti casi i libri di testo non rientrano nell’esercizio dell’homeschooling. La situazione sua mi pare quella della scuola a casa ovvero state seguendo la programmazione e la metodologia della scuola a scuola, per cui la cosa più lineare è quella di adottare i testi scolastici. Per le ragioni che ho accennato non penso esistano libri di testo per homeschooler. Saluti cordiali, Sergio.

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *