Mamma Antonella ci regala questo contributo su un tema a cui tiene molto: Educare ALLA creatività, educare CON creatività. Ha proprio organizzato di recente un incontro in presenza presso la biblioteca del suo paese su questo argomento e ci teneva a condividerlo anche con tutte le famiglie di LAIF.
In questo articolo vorrei condividere con voi un libro ricco di spunti per riflettere sul significato e sull’importanza di sviluppare il PENSIERO CREATIVO nei bambini, ma anche in noi adulti!
Si tratta di “SCUOLA CREATIVA. Manifesto per una nuova educazione” di Ken Robinson, consigliato anche nella bibliografia di LAIF.
Nonostante il libro sia rivolto principalmente al mondo della scuola, mi sembra che alcuni passaggi possano essere utili anche per noi famiglie in istruzione parentale.
Breve presentazione dell’autore
Ken Robinson (1950-2020) è stato insegnante, scrittore, pedagogista e consulente educativo presso diverse scuole, distretti e organizzazioni a livello internazionale. Ha vissuto e lavorato prevalentemente in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.
Il suo impegno per lo sviluppo della creatività nelle scuole lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Tra i suoi libri ricordiamo:
“The element. Trova il tuo elemento cambia la tua vita” (Mondadori, 2012)
“Fuori di testa. Perché la scuola uccide la creatività” (Erickson, 2015)
“Immagina che…Come creare un futuro migliore per tutti” (Erickson, 2022)
Robinson aveva uno sguardo piuttosto critico nei confronti degli attuali sistemi scolastici. Il suo intento, tuttavia, non era quello di “distruggere” ma piuttosto di “costruire” pratiche alternative di organizzazione e insegnamento all’interno delle scuole. E a questo ha dedicato tutta la sua vita.
Anch’io credo che incoraggiare i nostri figli (e alunni) a pensare creativamente, sia fondamentale per il loro sviluppo. E’ inoltre un modo per sostenere il loro apprendimento, in tutti i campi del sapere: non solo le arti, infatti, possono beneficiare del pensiero creativo, ma anche la matematica, le scienze e via dicendo.
(I titoli virgolettati dei paragrafi successivi riprendono quelli del libro)
“Insegnamento creativo”
Prima di continuare a leggere, vi propongo due domande… che cosa è per voi la creatività o il pensiero creativo? Qual è la cosa più creativa che avete fatto con i vostri figli nell’ultima settimana?
Mi piacerebbe leggere le vostre risposte… quindi chi vorrà, mi scriva pure nei commenti alla fine dell’articolo!
Torniamo al libro di Ken Robinson e a quello che egli scrive a tal proposito…
“La creatività riguarda il pensare in modo nuovo. Non deve essere nuovo per l’intera umanità… ma sicuramente lo deve essere per la persona in questione… E’ un processo dinamico che spesso richiede di stabilire nuovi nessi, d’incrociare discipline diverse e di usare metafore e analogie… Essere creativi non vuol dire soltanto avere idee strambe e lasciar correre la fantasia. Può implicare anche tutto ciò, ma implica sempre anche perfezionare, verificare e focalizzare quello che si sta facendo… La creatività non è l’opposto della disciplina e del controllo. Al contrario… può richiedere una profonda conoscenza fattuale e abilità pratiche di alto livello… Non è vero (però) che queste abilità e concetti debbano essere pienamente padroneggiati prima di poter iniziare a lavorare creativamente… I veri elementi chiave della creatività sono il desiderio di scoperta e la passione per il lavoro stesso.“

Aggiungerei una considerazione personale rispetto al titolo che ho scelto per questo articolo…
“EDUCARE alla CREATIVITA’,
EDUCARE con CREATIVITA’ “
- Educare ALLA creatività indica in questo caso il “fine” dell’azione educativa, che può essere appunto quello di sostenere e sviluppare il pensiero creativo nei bambini.
- Educare CON creatività indica invece il “mezzo” e riguarda piuttosto le strategie che noi adulti possiamo utilizzare, a casa come a scuola.
Personalizzare l’apprendimento
Questo è un altro concetto che ritorna spesso nel libro. L’autore, infatti, ha sempre sostenuto l’idea dello sviluppo della creatività (e delle arti in particolare) come strada maestra per personalizzare l’apprendimento e coinvolgere maggiormente gli studenti.
Leggiamo cosa scrive nel quarto capitolo..
“Oggi diamo per scontato la possibilità di personalizzare praticamente tutto: dalle app sul nostro smartphone agli abiti che indossiamo, alla nostra pagina facebook… Il processo di personalizzazione sembra essere presente ovunque, ma non ha ancora messo radici nell’istruzione. Il che è paradossale, perché proprio nell’istruzione c’è il bisogno maggiore di personalizzare.
Cosa significa questo allora? Significa:
- Riconoscere che l’intelligenza è diversificata e ha tante sfaccettature
- Mettere gli studenti nelle condizioni di perseguire i loro particolari interessi e sviluppare le loro particolari doti
- Adeguare gli orari ai ritmi diversi con cui gli studenti apprendono
- Usare forme di valutazione che supportino il miglioramento e il rendimento”
“Cosa vale la pena sapere?”
Nel sesto capitolo Robinson parla del curriculum scolastico in termini di COMPETENZE, cioè il “sapere” unito al “saper fare”.
Egli afferma che considerare il curriculum solo come un insieme di “discipline distinte”, può generare dei problemi di “rigidità” che hanno diverse conseguenze. Alcune di esse sono la mancanza di interesse da parte degli studenti e l’apprendimento “forzato” di contenuti che non hanno un reale significato nella loro vita quotidiana. Puntare invece sulle “competenze”, sia a scuola che in famiglia, può aiutare anche noi adulti a focalizzare l’attenzione sugli aspetti più importanti da sostenere e sviluppare nei nostri bambini e ragazzi.
Robinson propone “le sue 8 competenze di base”:
- CURIOSITà: la capacità di porre domande e cercare di capire come funziona il mondo
- CREATIVITà: la capacità di generare idee nuove e di applicarle nella pratica
Gioco delle sculture ispirato all’arte sud-coreana “check-oh-ree” (libri e cose) - CRITICA: la capacità di analizzare informazioni e idee e di formulare pensieri e giudizi ponderati
- COMUNICAZIONE: la capacità di esprimere pensieri ed emozioni con chiarezza e sicurezza in forme e con mezzi diversi
- COLLABORAZIONE: la capacità di lavorare costruttivamente con gli altri
- COMPOSTEZZA O PADRONANZA DI Sè: la capacità di entrare in contatto con la vita emotiva interiore e di sviluppare un senso di armonia e di equilibrio personali
- COMPASSIONE: la capacità di entrare in empatia con gli altri e di agire di conseguenza
- CITTADINANZA: la capacità di impegnarsi costruttivamente nella società e di partecipare ai processi che la tengono viva
Leggendo questo capitolo, mi sono soffermata in particolare sulle competenze n.6 e n.7: esse richiamano quelli che secondo Robinson sono gli scopi SOCIALI e PERSONALI dell’istruzione. La capacità di “provare compassione”, cioè di mettersi nei panni degli altri, credo sia di fondamentale importanza per le giovani generazioni (e non solo!). Basti pensare che la maggior parte dei fenomeni di violenza e bullismo hanno alla base proprio una mancanza di empatia; per questo è fondamentale “allenare” i bambini e i ragazzi a riconoscere le PROPRIE e ALTRUI emozioni.
All’interno del capitolo in questione, inoltre, l’autore parla delle varie discipline che dovrebbero far parte del curriculum, sottolineando che:
“A mio parere un curriculum equilibrato dovrebbe dare parità di status e di risorse alle arti (musica, danza, arti visive, teatro), agli studi umanistici (storia, lingue straniere, filosofia, educazione religiosa, geografia, studi sociali), alla lingua, alla matematica, all’educazione fisica e alle scienze… Il giusto equilibrio tra queste discipline permette alle scuole di dare una risposta individualizzata alle risorse e agli interessi personali di ogni allievo”

Conclusione
Ho cercato fin qui di sintetizzare i punti salienti del libro che è davvero molto ricco di spunti e di racconti di esperienze sul campo. Credo a questo punto che ognuno di noi possa aggiungere la propria esperienza creativa di genitore, insegnante, educatrice o educatore… perchè come diceva il maestro Gianfranco Zavalloni:
“Creativa è quella persona che sa guardare in maniera sempre nuova e originale il mondo in cui vive”
(fonte: http://www.scuolacreativa.it/creativit%C3%A0.html)
…buona creatività a tutti!
Antonella
Foto di mamma Antonella
Troverete altri articoli appassionanti
- sul tema dell’apprendimento e educazione nella rubrica “Riflessioni sull’apprendimento”
- che parlano di esperienze concrete di apprendimento creativo in “Homeschooling in pratica”
Buongiorno, scrivo dalla Sicilia, ho 4 bimbi piccoli, l’obbiettivo di tutelare e creare un ambiente accogliente dove poter apprendere, affinché possano sviluppare le naturali capacità d’amare. Prima però dobbiamo trasformare il nostro carattere. L’idea è quella di creare piccole comunità locali tra persone che parlano la stessa lingua. Un abbraccio
Ciao Antonella,
Grazie per i tuoi articoli, sempre stimolanti.
Colgo lo spunto che hai dato e rispondo alle tue domande:
– che cosa è per voi la creatività o il pensiero creativo?
Concordo sostanzialmente con te: la creatività per me è la capacità di ri-creare il mondo, di ri-leggerlo, reinventarlo e reinterpretarlo, al di fuori dagli schemi convenzionali, creando nuove connessioni ed associazioni tra gli esseri e le cose.
– Qual è la cosa più creativa che avete fatto con i vostri figli nell’ultima settimana?
Credo che sia stata la partecipazione ad un appuntamento della tradizione locale in un paese qui vicino (3-4 giorni fa), dove abbiamo dovuto re-inventarci un nuovo ruolo, in alcuni casi con scarse materie prime e nessuno strumento, oltre che senza vera preparazione.
Un caro saluto.
Nunzia
Ciao Nunzia, leggo solo ora il tuo messaggio..grazie per il tuo contributo! Interessante la vostra esperienza “creativa”..mi ha fatto riflettere in particolare l’espressione “re-inventarci un nuovo ruolo”..credo sia sempre un buon esercizio per noi adulti guardarci da un’altra prospettiva e provare ad uscire dagli schemi che ci imponiamo o che gli altri ci impongono..faticoso ma utile! Un caro saluto anche a te! Antonella