Ed eccoci arrivati all’ultima puntata delle avventure di Vittoria e Gattoboy. Questo sarà l’ottava parte e l’ultima: ci parla del salvataggio della gatta dei ghiacci! Buona lettura!
Ciao ragazzi! Benvenuti nell’ultima puntata del mio romanzo, visto che questo è l’ultimo dei miei libri alla fine noterete che ci sarà qualche cambiamento, spero che vi piaccia anche questo.
Oggi la famiglia di eroi ha deciso di andare in Alaska per ammirare il suo bellissimo paesaggio ghiacciato.
Cosi si prepararono, comprarono abiti pesanti per il gelido freddo dell’Alaska e misero in valigia tutte le cose lunghe che avevano, erano emozionatissimi ma non sapevano che cosa li stava aspettando…
Così viaggiarono per un lungo tempo in aereo finché arrivarono in Alaska; era bellissimo, c’era molto ghiaccio e i paesaggi erano magnifici però non sarebbero stati belli per sempre; poi trovarono un albergo caldo e accogliente dove cenarono: “Papà” “Si, che c’è Sara?” “E’ bella l’Alaska vero?” “Già è bellissima” rispose Connor “Però anche questa cena è bella e soprattutto buona” disse Vittoria “Ah ah ah ah ah ah” e tutti si misero a ridere; poi andarono tutti e tre a letto. “Mamma” “Dimmi Sara” “Ma quanto tempo resteremo qui in Alaska?” “Tre giorni” rispose Vittoria, e il giorno dopo: “Mamma andiamo a fare una passeggiata?” “Certo Sara” “E tu vieni papà?” “Molto volentieri!”
Così andarono a passeggiare e incontrarono un signore che disse loro: “Volete che vi porti a vedere i paesaggi ghacciati?” “Certamente!” Gli rispose Sara “Ma a me pare che oggi abbiano previsto la nebbia” ribbatte Connor “Si ma non preoccupatevi, ho una bussola che non fallisce mai” “ Allora andiamo!” disse Vittoria entusiasta
“Ah! E se non vi dispiace potreste pagare in anticipo per favore?” “Certo” disse Sara, così andarono insieme a quel (gentiluomo) ma Connor ha dei dubbi; “E se fosse una trappola?” disse Connor “Ma che cosa stai dicendo papà” “E’ che ha una faccia che non mi piace…” “Tutto qui?” chiese Vittoria “No anche la voce non mi piace e in più ha un alito che puzza tremendamente!” “Sigh papà perché sospetti che ci voglia fare qualcosa?” “Non lo so neanche io” .
E così si incamminarono. “Oh no” disse Vittoria “Che c’é?” gli chiese Connor “Non c’è più” “Chi?” gli chiese Sara ”La nostra guida… siamo soli!” “Oh no! E ora che facciamo?” chiese Sara disperata “Niente panico, dobbiamo semplicemente chiedere aiuto finché qualcuno ci risponde” spiegò Connor.
“Ok” rispose Vittoria “Aiutooo!” “Aiutoo!” “Aiutoo!” “Aiutoo!” “Aiutateci!!” “Aiutoo! “Aiutoo! “Aiutoo!” chiamavano disperatamente aiuto ma nessuno rispondeva loro; finché “Ehi aspettate un momento” disse Connor “Che c’é?” gli chiese Vittoria “Qualcuno ti ha risposto?” chiese Sara “No ma mi sono ricordato che ho la bussola” “E per tutto questo tempo non ce l’hai detto!” Disse Vittoria “Già, perché non ce l’hai detto?” Chiese Sara “me ne ero dimenticato e poi….. no no no no la bussola si è ghiacciata: questa è la fine che probabilmente faremo anche noi… questa era la nostra ultima speranza!” “La speranza è sempre l’ultima a morire” disse Vittoria.
Poi continuarono a chiamare; a un certo punto però sentirono che il ghiaccio iniziava a rompersi sotto di loro e Sara si accorse che all’ orizzonte cominciava a sorgere il sole e disse “Presto, corriamo!” Correvano più forte che potevano finché non arrivarono su un punto all’ombra dove il ghiaccio era duro. Connor disse “Ma dove è Vittoria?” “E’ ancora indietro!!” Gli rispose Sara. Poi con la luce del sole la videro, stava affondando nell’acqua ghiacciata; così andarono a soccorrerla e poi la portarono in un rifugio creato dalla neve che oramai era ghiacciata; Vittoria era fredda come il ghiaccio e per riscarldarla si misero vicino a lei.
E nella notte profonda sentirono un rumore strano; sembrava un ringhio, Connor e Sara andarono a vedere ma videro solo di sfuggita una zampa e una coda che sembrava di un gatto bianco. Sara disse: “Andiamo a vedere” “Ma non possiamo lasciare Vittoria qui” disse Connor “Hai ragione, andremo a vedere domani” disse Sara “No, andrò a vedere solo io e tu starai con tua madre” disse Connor “Va bene” gli rispose Sara, così l’indomani: “Papà svegliati!” “Perché?” “Devi andare a vedere” “Ah è vero!”
Però un momento prima che Connor se ne andasse sentirono un ruggito spaventoso! Connor rientrò subito e Vittoria si svegliò, era un orso polare!! Vittoria stette zitta, e proprio nel momento in cuì l’orso stava per entrare sentirono di nuovo il ringhio della notte precedente; guardarono fuori e videro un grande e maestoso gatto bianco che continuava a ringhiare contro l’orso, così lo inseguì e se ne andò, “Avete visto? Era magnifico!” disse Sara “Già, era bellissimo” gli rispose Vittoria “Ci ha salvato la vita!” disse Connor sorpreso “Già, e non sapremo mai come ringraziarlo” disse Vittoria.
“Quindi il mistero di ieri notte è risolto, non devo più andarmene” “Quale mistero?” domandò Vittoria “Ieri notte mentre dormivi io e mio papà abbiamo sentito lo stesso ringhio che ha fatto quel gatto bianco” gli spiegò Sara “Davvero? Qundi è venuto anche ieri notte?” disse Vittoria “Si, ma chissà perché” si domandò Connor ”Forse era curioso o curiosa e voleva andare a vedere chi eravamo noi” disse Vittoria.
“Già, ma non mi spiego perché abbia ringhiato” si domandò di nuovo Connor e Vittoria disse “Forse ci voleva mandare via dal suo territorio” “O forse ci voleva avvertire che questo è il territorio di un orso polare” disse Sara “Già, è vero” disse Connor e poi Vittoria disse “Però perché ci ha salvati?” “Questo non lo so” disse Sara.
“Neanche io so darti una risposta” disse Connor “Brr! che freddo” disse Vittoria. “Sta arrivando una tempesta” disse Connor, così si misero tutti vicini. Quando finì la tempesta si misero alla ricerca di cibo ma niente da fare; ma dopo un po’…. sentirono di nuovo il ringhio di prima ed ecco comparire su una roccia il grande e maestoso gatto bianco con sotto le zampe un pesce che aveva pescato nell’acqua ghiacciata, lo fece rotolare giù dalla roccia su cui era posato.
Sara e gli altri lo presero ma quando alzarono lo sguardo il gatto era sparito, poi Connor disse “Wow è comparso di nuovo” e Vittoria disse “Ci ha persino dato da mangiare” “Io direi che bisogna dargli un nome” disse Sara “Già, ma quale?” disse Connor “Non sappiamo neanche se è una femmina o un maschio” aggiunse Vittoria “Beh! Allora diamogli un nome sia da maschio che da femmina”.
Mentre Vittoria e Connor chiaccheravano mangiando il pesce, Sara se ne andava di soppiatto, poi Vittoria chiese “Ma dove è Sara?” “E’ andata via!” rispose Connor “Ma dove?” si chiese Vittoria diperata. “Guarda qui ci sono le sue tracce” disse Connor “Seguiamola!” così Connor e Vittoria seguirono le tracce di Sara.
A un certo momento alla fine della pista di tracce sentirono dei piccoli miagolii, andarono a vedere e videro….. la gatta bianca che stava allattando sei cuccioli e Sara era lì a guadarli di nascosto; poi si avvicinarono piano a Sara e sotto voce Vittoria le disse: “E’ bello vero?” “Tantissimo!” rispose Sara entusiasta; così rimasero là per un bel po’ di tempo finché: “Guardate si sta facendo buio, andiamo” disse Connor “Altri 5 minuti” chiese Sara “Va bene ma solo 5” le rispose Connor. “Ok” gli rispose Sara. Così, passati i 5 minuti, Connor disse: “E’ ora di andare!” “Che peccato!” disse Sara e mentre si avviavano verso la loro tana si fece notte e videro…. l’aurora boreale!
Era bellissima ed erano rimasti a bocca aperta per lo splendore “Wow che bella” disse Connor “E’ stupenda!” disse Vittoria “Non ho parole” disse Sara, era davvero bella. E mentre osservavano l’aurora sentirono il ringhio della gatta bianca che avevano chiamato Mia; si voltarono e la videro, poi Mia si avviò e li tirò per la giacca: voleva che loro la seguissero; così la seguirono, poi quando arrivarono videro una grande duna di neve ed era lì che Mia si era fermata. Andarono avanti per vedere cosa c’era dietro a quella duna e videro….. una città!
Mia li aveva condotti verso una città, la gatta se ne andò, e prima di sparire fra gli alberi invece di ringhiare come faceva sempre miagolò e tutti insieme dissero grazie, e da quel momento non dimenticarono mai di Mia e del suo gesto eroico. Si avviarono verso la città e vissero per semre felici e contenti!!!!!
FINE!!
E ADDIO!!!!!
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