Dopo l’unschooling … la prima esperienza di lavoro

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Esperienza di lavoroVoglio raccontarvi la prima esperienza di lavoro di un unschooler  19enne che decidiamo di chiamare Geremia.

Prima del diploma

Il percorso di studi fuori dalla scuola di Geremia è diventato via via sempre più autoguidato, consapevole, autonomo e svincolato dai programmi scolastici. Si è man mano liberato dai libri di testo, ma si è scelto per compagni di viaggio numerose riviste per ragazzi, diversi strumenti musicali e dei libri veri (letture, manuali tecnici, testi divulgativi, ecc.).
Si è appassionato alla musica, al canto, ha imparato a suonare quattro strumenti, si è messo alla prova come cantautore in inglese, ama la letteratura, il teatro, la filosofia, la psicologia, la psicanalisi, l’arte.
E’ andato parecchio all’estero ed ha imparato bene tre lingue straniere, senza studiarle in senso scolastico. Altre due le coltiva per passione.

Arrivato ai 17 anni, ha sentito il bisogno di dedicarsi di fare il diploma di maturità. Così ha deciso di cimentarsi in questa nuova esperienza.

La maturità

Ha scartato l’ipotesi di una maturità in Italia, sia perché non condivideva l’idea del PCTO (alternanza scuola-lavoro), sia anche perché gli sarebbe stato richiesto di fare gli esami scolastici per ogni anno delle scuole superiori: nel suo caso, sarebbero state almeno una decina di prove, fra scritti e orali, per ciascuno degli anni di superiori, per un totale di circa 50 prove, oltre a quelle di maturità.
Non solo, ma questi esami non avevano nulla di creativo, bensì sarebbero consistiti nella mera riproduzione delle conoscenze contenute nel libro di testo, con una possibilità di rielaborazione minima. Gli sembrava pedante e inutile.
Ha trovato quindi l’opportunità di fare una maturità liceale bilingue all’estero, con 18 prove in tutto e la possibilità di ritagliarsi un profilo che gli corrispondesse: tante lingue, molta letteratura, musica, filosofia. E tutto in chiave di competenze.

Questa volta ha dovuto studiare secondo i programmi previsti e quindi si è procurato dei libri di testo (usati perché facevano lo stesso servizio ad un prezzo inferiore).
In molti casi, però, possedeva già le competenze e le conoscenze previste e in alcune discipline è stato sufficiente riprendere in mano alcuni aspetti per focalizzare i temi in programma ed affrontare le prove in tutta tranquillità.
In altre materie si è invece impegnato in uno studio sistematico, svolto prevalentemente in autonomia.

Ha sostenuto le 18 prove di maturità in quasi tre settimane e le ha superate brillantemente.

Dopo il diploma

Ritorno all’unschooling

Ottenuto il diploma a 18 anni e un mese, Geremia ha deciso di prendersi un altro periodo di unschooling. L’esperienza di studio guidato dall’esterno non gli era piaciuta, anzi, aveva piuttosto mortificato la sua autonomia.

Per un anno e mezzo ha proseguito nel suo percorso di apprendimento personale e autoguidato, come aveva fatto prima del diploma.

Fino a quando, nella tarda primavera del 2022, un’amica della mamma, su un social, sapendo che Geremia parla bene diverse lingue, ha chiesto se fosse interessato ad un’assunzione trimestrale come guida turistica in un monumento nazionale della loro zona.

Geremia non se l’aspettava. All’inizio è stato titubante; non si sentiva sicuro. Un’esperienza di lavoro di quel tipo e in quel momento non faceva parte dei suoi piani.
D’altro canto, però, questa opportunità lo attirava, perché gli avrebbe permesso di comprarsi la chitarra dei suoi sogni e anche di assistere gratuitamente ai tanti concerti di cantanti e band di fama internazionale che si tengono nel teatro del monumento.
Una proposta allettante per un musicista cantautore come lui.

Il curriculum vitae

Ha cominciato ad aggiornare il proprio curriculum vitae con le competenze sviluppate nell’ultimo anno e mezzo.
Si è stupito lui stesso di quanto era ricco il suo curriculum: dalle competenze digitali legate alla produzione di video e musica, a quelle relazionali di gestione di gruppi, anche difficili e tendenzialmente ostili, derivanti dalla sua attività sportiva, fino alle competenze imprenditoriali sviluppate tramite l’organizzazione e realizzazione di escursioni sul territorio; si era infatti inventato di mettere un’inserzione su un portale turistico per piccole escursioni guidate nella sua zona, con mini performance musicali. Ed è stato un grande successo!

E’ stato assunto senza nemmeno un colloquio. Gli è stato proposto un compenso di tutto rispetto, con tutti i sacri crismi di un posto parastatale.

Ha firmato il primo contratto della sua vita, dopo esserselo letto integralmente ed averne sviscerato in contenuti. Ha messo in chiaro con i suoi superiori che avrebbe chiesto occasionalmente alcuni cambi d’orario per essere libero nelle sere in cui doveva suonare in un concerto, suo o con la sua band.

La prima esperienza di lavoro

Geremia ha fatto guide prevalentemente in Italiano e Tedesco, ma anche in Inglese ed in Francese. E persino qualche visita in due lingue, quando si è accorto di avere nel gruppo persone che non capivano la lingua degli altri.

Nel prepararsi le visite, non si è accontentato del testo fornitogli dall’organizzazione, ma ha tirato fuori tutta la sua grinta da unschooler, la curiosità e la voglia di imparare, l’autonomia nello studio e la capacità di apprendere velocemente usando tecniche diverse.  E’ rimasto affascinato dalle cose che ha imparato ed ha voluto approfondirle; ha arricchito la sua presentazione con aneddoti e dettagli interessanti, cercando sempre di renderla il più possibile piacevole e fruibile per gli ospiti.

Una volta entrato nel gruppo delle guide, ha mostrato di sapersi relazionare con naturalezza ed educazione, sia con i colleghi che con i visitatori. Si è sempre mostrato cordiale e collaborativo con tutti, anche con i superiori. Questa sua competenza socio-relazionale è stata molto apprezzata.
Si è destreggiato al computer per reperire informazioni per i visitatori che ne avevano bisogno.

Gli sono arrivati diversi feedback positivi, da parte di colleghi, superiori, visitatori, che hanno apprezzato le sue doti comunicative, la sua preparazione specifica, le sue competenze linguistiche, la puntualità e precisione nelle cose che faceva.

Verso la fine di questa esperienza di lavoro, Geremia ha scoperto di essere l’unica guida non laureata (!!!) e anche l’unica senza “santi in paradiso”.

Nel frattempo è riuscito a fare i concerti che aveva programmato ed anche a svolgere la sua attività sportiva abituale. E’ stato necessario, talvolta, un gioco di incastri e qualche corsa in macchina, ma ce l’ha fatta, con il consueto spirito d’iniziativa e la sua determinazione.

Sono in arrivo altre esperienze di giovani, dopo anni di unschooling.

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Credits: foto di Gianna

7 commenti su “Dopo l’unschooling … la prima esperienza di lavoro”

  1. Wow meraviglioso!
    Favoloso!
    Grazie per la condivisione !
    Il mio cuore canta di gioia perché è una storia possibile anche per i miei figli che fanno Hommeschouling!

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  2. Meraviglioso racconto!
    Fa commuovere e al tempo stesso dà una sana sferzata di ottimismo per i momenti in cui SEMBRA che i nostri figli “non stiano imparando niente”…
    Siamo noi che dobbiamo sganciarci dal pensiero chiuso e allacciarci al loro, libero!
    Grazie!

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  3. Bellissima testimonianza, grazie!!
    Anche mio figlio sta facendo un percorso simile e stiamo cercando un’alternativa al diploma italiano…posso chiedere dove ha fatto gli esami di maturità Geremia?
    Grazie mille.

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