Mamma Antonella condivide con noi una riflessione sul loro percorso di scoperte e nuove relazioni nate da quando la loro famiglia è in istruzione parentale. Ne emerge il valore di creare relazioni.
La socializzazione
…Ecco il cruccio di molte famiglie che si affacciano per la prima volta al mondo dell’homeschooling… E anche il NOSTRO cruccio un annetto fa, quando anche noi muovevamo i primi passi in questo mondo. Sentirsi soli o isolati, non compresi in questa scelta, era tra i nostri pensieri più ricorrenti… Nonostante tutto siamo andati avanti per la nostra strada, e tante cose interessanti sono accadute lungo il percorso!
Alla voce “socializzazione” il vocabolario Treccani, tra le altre, riporta questa definizione: “In pedagogia, realizzare un giusto equilibrio tra ogni singolo soggetto e il gruppo cui appartiene”.
“Realizzare un giusto equilibrio” vuol dire che “ogni singolo soggetto” dovrebbe sentirsi accolto e valorizzato per quello che è. Nello stesso tempo, egli contribuisce al buon funzionamento del gruppo, in uno scambio alla pari dove entrambi (il soggetto e il gruppo) ne traggono beneficio e ben-essere, nel senso di “stare bene”.
La ricerca del “giusto equilibrio”
Se proviamo a calare nel concreto di molte realtà scolastiche questa definizione (a maggior ragione alla luce dell’attuale situazione), emergono a mio avviso numerose criticità nel realizzare quell’auspicato equilibrio tra il “singolo” e il “gruppo”. La nostra esperienza della scuola è stata molto breve (metà anno circa in prima elementare) ma direi sufficiente per prendere atto di uno “squilibrio” tra le esigenze dei singoli bambini, e le richieste di routine e omologazione che spesso la scuola esige dal “gruppo-classe”.
Fin qui niente di nuovo, ma probabilmente chi solleva dubbi sulle scelte dei genitori che praticano homeschooling perché lascerebbero i loro figli privi di “socializzazione”, dovrebbe riflettere maggiormente sulla definizione che ho riportato pocanzi.
Detto questo, come ribadito più volte anche da LAIF, credo anch’io che si debba porre maggiormente l’accento sulla possibilità reale di creare relazioni “equilibrate” per i nostri bambini/ragazzi, piuttosto che continuare a parlare di un’astratta socializzazione. Non solo socializzare ma creare relazioni!
Creare relazioni
Per noi famiglia in istruzione parentale, “creare relazioni” vuol dire innanzitutto creare occasioni di incontro, scambio e condivisione. Vuol dire gettare un seme e provare a coltivarlo. Poi se son rose fioriranno!
Così un anno fa abbiamo iniziato a seminare. Alcuni semi li avevamo gettati già nel breve periodo in cui mio figlio aveva frequentato la scuola e qualche piantina era spuntata e ce ne prendiamo cura tuttora.
Ma la sfida maggiore era gettare semi “fuori dal seminato”, in terreni ancora inesplorati come poteva essere quello della ricerca di altre famiglie in istruzione parentale della nostra zona.
Allora ho iniziato a “frequentare” alcuni gruppi whatsapp e telegram nati principalmente con lo scopo di far incontrare famiglie vicine. Devo dire che non sono molto “social” perché preferisco sempre il contatto dal vivo, ma in questo caso la tecnologia è stata di aiuto!
Così all’inizio di quest’anno (restrizioni permettendo) abbiamo incontrato la prima famiglia “homeschooler” come noi, poi una seconda, una terza e così via. Ricordo sempre con piacere la condivisione di quei momenti sereni trascorsi in natura tra passeggiate e merende, corse e rotolate sui prati, piccoli litigi tra bambini per conoscersi e sondare i propri e gli altrui limiti. E poi ancora risate e scivolate al parco giochi, mentre le mamme si confidavano gioie e timori sul percorso intrapreso, e intanto crescevano in consapevolezza!
Il gruppo
Poi dall’incontro con singole famiglie, siamo passati a piccoli gruppi, seguendo un po’ gli interessi e le sintonie che nascevano strada facendo.
Come mamma alla mia prima esperienza di homeschooling, devo ammettere che anch’io sentivo il bisogno di “socializzare” con altre mamme. Forse in alcuni momenti il mio bisogno era addirittura superiore a quello di mio figlio.
Così mi sono impegnata a coltivare quelle prime piantine che vedevo spuntare, seguendo il mio istinto “contadino” e il gusto per le cose “buone”. Ma soprattutto, osservavo mio figlio e mi lasciavo guidare dal SUO istinto, dal SUO entusiasmo e dalla SUA spontaneità nel gestire quelle nuove relazioni.
Sì, devo dire che far parte di un gruppo di famiglie che praticano l’homeschooling, è stata un’esperienza di “socializzazione” per entrambi! Un’esperienza in cui è stato possibile SCEGLIERE liberamente con chi relazionarci e sperimentare quell’equilibrio di cui si parlava prima, tra il “singolo” e il “gruppo”.
Il fattore TEMPO, secondo me, è determinante: solo trascorrendo del tempo insieme, gli uni accanto agli altri, si impara a conoscersi, ad aprirsi, a fidarsi..non bisogna avere fretta, ma aspettare che ogni relazione maturi lentamente per coglierne i frutti al momento giusto!
Nuove possibilità:
In questa ottica “socializzare” acquista davvero un significato più ampio che evidentemente non può coincidere con il semplice stare insieme in una classe con bambini della stessa età.
Come sperimentato più volte dalle tante famiglie che hanno scelto consapevolmente di assumersi la responsabilità dell’istruzione dei propri figli, “socializzare” si può ovunque e con chiunque, grandi e piccoli insieme, condividendo le proprie e altrui RISORSE.
Sì perchè ognuno di noi è portatore di passioni, conoscenze e professionalità che possono essere condivise liberamente, se c’è la volontà di farlo.
Le possibilità sono davvero infinite! Ecco perché come famiglie in istruzione parentale abbiamo una grande opportunità: quella di poter COSTRUIRE realmente una comunità educante intorno ai nostri figli! E non solo… anche una rete di sostegno per noi adulti nel compito educativo che svolgiamo quotidianamente.
Un anno fa, sinceramente, non pensavo che nel nostro “orto” sarebbero nate tutte queste piantine, tutte queste relazioni, tutte queste possibilità e POTENZIALITA’.
Quindi il mio consiglio per chi comincia a seminare oggi, è quello di avere pazienza, fiducia e perseveranza, e di continuare a sognare in grande PER i nostri figli (e insieme a loro!)
Buona semina,
Mamma Antonella
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Buongiorno sono Cristina di Padova mia figlia Silvia ha 11 ed ha iniziato questa esperienza da poco , le manca tantissimo la compagnia dei coetanei durante lo studio/ gioco/ confronto . Cosa che colmiamo con le attività sportive . Ma non è vero che con queste attività si sopperisce . Purtroppo Silvia è figlia unica ,non abbiamo cugini. Per le ore di studio è da sola e pensavo che fosse più serena a studiare con noi, ma non è così, per cui mi sto
organizzando con qualche nuovo contatto. Come dici tu sto seminando, ma l’anno è in corso e ho piacere di offrire incontri con altri bambini x studiate/giocare/confrontarsi il prima possibile.
I bambini che hanno già frequentato la scuola per alcuni anni, all’inizio probabilmente hanno bisogno di un pò di tempo per adattarsi ad una nuova situazione di studio/apprendimento come può essere quella dell’homeschooling. Dipende molto dal bambino e dalla famiglia, non ci sono “regole” uguali per tutti. Lo stesso vale per la “socializzazione”: gruppi di studio, gruppi di gioco, gruppi sportivi..sono tutte ottime occasioni per “creare relazioni” che siano significative per i bambini. Ma anche ogni partecipazione alla vita sociale della comunità può essere un’occasione significativa! Ti auguro un cammino ricco di occasioni!