Superiori: un esame rispettoso ed un dirigente aperto

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dirigenteCondividiamo con piacere questa testimonianza di Anna sulla proposta del Dirigente di una verifica coerente con il percorso svolto.

 

Squilla il telefono.
È il dirigente dell’Istituto Tecnico dove sosterrà l’esame mio figlio. Una persona molto collaborativa, cordiale, che viene incontro ai bisogni dei suoi allievi, molto aperta, versatile, soprattutto per quel che riguarda il tema dell’homeschooling, una realtà ancora a lui sconosciuta.
Premetto che mio figlio Edoardo è l’unico in questo Istituto ad essere studente homeschooler, e il Dirigente ha abbracciato e accolto in maniera molto corretta e positiva questo percorso, seguendo, con molta umiltà, me come “guida” e seguendo le direttive LAIF, sempre al passo e in prima linea nel rispettare le leggi vigenti.

Pratichiamo homeschooling dal 2020, anno in cui abbiamo ritirato Edoardo da scuola, frequentava la terza media; e così, tra lo sbigottimento dei docenti, dei familiari e dei conoscenti, abbiamo iniziato quella che per noi è risultata un’entusiasmante avventura che ci ha visto protagonisti e tutori del percorso formativo di nostro figlio, fino al giorno d’oggi.

L’anno precedente Edoardo ha svolto l’esame di idoneità per il secondo superiore che ha superato brillantemente, una “consuetudine” che avrebbe esercitato ogni anno.
Ma ritorniamo all’inizio della mia esperienza, che voglio raccontarvi perché sono sicura che possa servire da esempio, da monito a tutte quelle famiglie che, come la nostra, vogliono preparare ed educare i propri figli seguendo i loro ritmi e, assecondando le loro necessità e le loro ambizioni.

L’idea di un accertamento

Rispondo quindi al telefono: il Dirigente mi accenna una sua richiesta, che al sentirla mi riempie di gratitudine: l’accertamento del dovere d’istruzione.
Il decreto legislativo numero 76 del 15 aprile 2005, articolo 1, comma 4, parla chiaro:

I  genitori,  o  chi  ne  fa  le veci, che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dei propri figli, ai fini dell'esercizio  del  diritto-dovere,  devono  dimostrare di averne la capacità  tecnica  o  economica  e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli.

Eppure non sempre i Dirigenti accolgono questo procedimento, che ha come scopo quello di verificare che le famiglie stiano effettivamente adempiendo ai loro doveri circa l’obbligo di istruzione dei propri figli, preferendo così il consueto esame di idoneità annuale il quale spesso cozza con il volere delle famiglie, nonostante si tratti di una richiesta lecita.
Ecco spiegato il motivo della mia reazione. Di solito sono le famiglie a richiedere l’accertamento riscontrando il più delle volte un parere contrastante del Dirigente. Questa volta, con mia sorpresa, la richiesta veniva fatta a me!

Fissiamo subito un incontro per concordare insieme le modalità con le quali attueremo questo accertamento che, ancor più per le scuole superiori, nessun Dirigente aveva mai proposto sino ad ora.
Ci rechiamo quindi, in presenza di Edoardo, a scuola; il Dirigente ci accoglie e ci accordiamo subito su come si svolgerà l’accertamento.

La proposta del Dirigente

La sua proposta comprende:

  • degli incontri antecedenti la chiusura del primo e secondo quadrimestre che verteranno più che altro su dei “colloqui” con i docenti di ogni materia, ai quali Edoardo esporrà un argomento a piacere, incontri che si terranno in base al calendario degli orari dei docenti (due incontri per ogni quadrimestre: il primo giorno riguarderà cinque materie e il secondo, come stabilito, in base alla disponibilità dei docenti, 6 materie);
  • una “valutazione” con il rilascio di una pagella che, con il conseguimento di altre, durante gli anni, serviranno all’idoneità per gli esami di maturità.

Accettiamo quindi e ribadiamo che non si tratterà di un esame, ma di una mera verifica, atta appunto a dare dimostrazione ed appurare che lo studente alla famiglia stiano ottemperando al dovere di istruzione.
Concludo, tra stupore gratitudine, che mi trovo a dover affermare che solo attraverso la competenza, la partecipazione e la collaborazione, tutti, indistintamente, possiamo arrivare ad abbattere delle barriere istituzionali che non permettono a molte famiglie e molto più ai ragazzi in Istruzione Parentale, di esercitare i propri diritti, citati nella nostra Costituzione.

L’avvio …

Il primo colloquio con i docenti si è rivelato incoraggiante, con soddisfazione generale.
E le valutazioni conseguite rispecchiano naturalmente questo buon esito.

 

Mi sembra quindi doveroso porgere il mio ringraziamento all’Associazione LAIF per avermi dato la possibilità di esporre e mettere in chiaro questa mia testimonianza e al Dirigente dell’Istituto Tecnico per aver preso l’iniziativa di intraprendere con larghe vedute e mente aperta un percorso ancora sconosciuto per le scuole superiori.

GRAZIE!

Anna

 

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