Si è tenuta nella giornata odierna la discussione per l’approvazione del decreto scuola (il Decreto legislativo 8/4/2020  sulla scuola in tempo di coronavirus).

I temi sono tanti e le posizioni naturalmente controverse.

Non è il caso qui di entrare in tutti gli ambiti di cui si è discusso; si sono sentiti in alcuni passaggi riferimenti agli studenti privatisti.

L’On. Fogliani ha riportato in aula le considerazioni specifiche riguardo alla discrepanza nel trattamento tra scolari e giovani in istruzione parentale.
La “discussione” in aula non ha portato modifiche che possano incidere sulla sostanza delle ordinanze ministeriali emanate che regolano la materia.

Libera scelta?

In generale tutto il campo inerente la libera scelta educativa (scuole paritarie, privatisti) è stato  gestito con  l’attenzione corrente, vale a dire, in particolar modo per l’istruzione parentale (che nemmeno è stata nominata nei testi), con scarsa attenzione.

Come disse Gino Bartali, “tutto da rifare”; come abbiamo argomentato in articoli precedenti, vi sono nel complesso del decreto e delle ordinanze che ne sono derivate, degli spunti che potranno essere ripresi e che potranno tornare utili alla nostra causa, se saremo pronti a cogliere le note di “novità relativa”.

Infatti questi spunti sono ascrivibili a letture “aggiornate” della normativa vigente, nella circostanza di questo decreto scuola; si rimanda agli articoli suddetti per riprendere utili riflessioni: Corona virus ed esami di idoneità; uscito il decreto scuola 2020Esami di idoneità per il passaggio alla classe successiva 2020Esame di terza media – uscita l’ordinanza.

Esami?

Per quanto concerne la tematica più al centro dell’attenzione delle famiglie homeschooler, in questo momento: gli “esami di idoneità alla classe successiva” per le famiglie che li hanno richiesti seguiranno la indicazioni date nella ordinanza ministeriale, quindi prove in presenza ed entro il primo di settembre.

Con buona probabilità gli esami verranno programmati dai singoli istituti secondo tempi più ristretti per ragioni organizzative generali e di gestione del personale. Può non essere inutile un’azione di sollecito da parte dei genitori nei confronti del “servizio scolastico”, anche in merito alla tempistica.

Sulla  natura dell’esame ogni scuola può far leva sull’autonomia di cui gode e sulla progettualità che è chiamata ad esercitare;  quindi il ruolo di stimolo delle famiglie può avere buone prospettive. Il tutto nell’ottica della collaborazione e della sussidiarietà (art.118 Costituzione)

Noi sosteniamo che dentro la parola “esame” ci sono tanti significati e strumenti diversi da quelli ormai obsoleti ed inadeguati che vengono in tanti casi utilizzati.

Quest’anno disgraziato, offre spazi di manovra e di stimolo, molto interessanti, da perseguire nel dialogo e nella progettualità costruttiva.

Questo vale anche per chi, per le ragioni che più volte abbiamo argomentato, non richiede di fare l’esame di idoneità alla classe successiva, ma ritiene che la fase di accertamento da parte dei servizi scolastici debba avvenire con modalità consone ed organiche al proprio percorso.
Lo spazio di accettazione di proposte alternative quest’anno è maggiore, stante comunque il concetto della “manica larga” e praticamente di impossibilità di “bocciare”.

Naturalmente questi sono punti di vista, come ve ne sono altri che, rispetto alla situazione contingente inducono ad azioni di contrapposizione anche formale e conflittuale con la scuola.

Sulla base di esperienze che anche quest’anno si stanno verificando, riteniamo che la via del dialogo e della proposta costruttiva sia foriera di buoni risultati, accettabili per le famiglie e per la scuola.

Qui a lato la trascrizione nel verbale dell’intervento dell’on. Fogliani, che richiama la situazione dei giovani in istruzione parentale.

Sergio Leali

Il decreto scuola diventerà legge

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