
In provincia di Trento è necessario presentare un piano di studi con un elevato grado di coerenza con i Piani di studio provinciali e in relazione al periodo di riferimento (vai al quadro normativo).
Non è così in tutte le altre regioni italiane: il progetto didattico-educativo è stato introdotto dal D.M. 5 dell’8 febbraio 2021 ed è il documento di riferimento per il momento dell’esame/accertamento dell’assolvimento del dovere di istruzione per tutto il primo ciclo di istruzione, fino alla terza media compresa.
Sommario
Come impostare il progetto didattico-educativo?
Il progetto didattico-educativo è formulato dalla famiglia in base al percorso di apprendimento svolto, tenendo a riferimento le Indicazioni nazionali per il curriculum (2012 e 2018).
L’esame/accertamento dovrà quindi svolgersi (essere organizzato e strutturato dai docenti) tenendo conto delle informazioni fornite tramite il “progetto didattico-educativo”.
Il progetto didattico-educativo deve perciò contenere le informazioni principali, espresse in modo sintetico, sulle conquiste del ragazzino in istruzione parentale. Esso rispecchia quindi il vostro modo di fare istruzione parentale, visto che i responsabili dell’azione educativa e di istruzione siete voi genitori.
- Avete seguito il libro in adozione nella classe che vostro figlio non ha frequentato ma che avete tenuto come riferimento?
Vi siete allineati ai programmi della scuola in cui faremo l’esame?
Avete intenzione di iscrivere vostro figlio a scuola per l’anno scolastico successivo? Allora, il vostro “progetto didattico-educativo” sarà:- suddiviso in materie; non dimenticate l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, mentre la religione cattolica non deve essere obbligatoriamente contemplata
- articolato in “sotto-aree” all’interno delle materie: la matematica comprenderà l’aritmetica e la geometria (più avanti anche la geometria analitica, l’algebra, la statistica e probabilità, e poi alle superiori la trigonometria, l’analisi, ecc.), l’italiano prevederà sia la grammatica/sintassi che la narrativa e/o l’antologia (più avanti anche la letteratura); lo stesso per le lingue, ecc.
- completo di tutti i contenuti e le conoscenze (argomenti), abilità, competenze che il ragazzino ha acquisito negli ultimi tempi
- organizzato in modo schematico e privo di ulteriore documentazione
- Avete lasciato vostro figlio libero di imparare secondo i propri ritmi e interessi, senza insegnanti né programmi?
Allora il vostro progetto didattico-educativo sarà un resoconto del percorso di apprendimento durante gli ultimi mesi.
Lo potrete organizzare in modi diversi (in area soci del sito di LAIF esistono delle ispirazioni):- Per obiettivi/traguardi di apprendimento, sulla falsariga delle linee guida contenute nelle Indicazioni nazionali
- Per competenze, seguendo la traccia, ad esempio, delle competenze chiave per l’apprendimento permanente
- Per tematiche di interesse di vostro figlio: queste saranno inevitabilmente trasversali alle materie scolastiche; in tal caso cercherete di mettere in luce quali competenze/conoscenze/abilità sono state potenziate grazie a dette tematiche
- Avete tenuto un approccio intermedio, che da un lato non perde di vista gli obiettivi della scuola di riferimento, ma dall’altro li interpreta e sviluppa muovendo dalle caratteristiche del ragazzo in questione?
Avete approfondito a vostro piacimento (cioè a piacimento di vostro figlio), sorvolato su alcuni temi per i quali il giovane non era ancora pronto?
Avete fatto collegamenti e connessioni, sviluppi interdisciplinari, intradisciplinari, pluridisciplinari, meta disciplinari …, relazionandovi sempre con gli stimoli che arrivano dal protagonista del percorso?
Ebbene, nel vostro “progetto didattico-educativo” direte esattamente questo: stilerete un programma sulla falsariga di quello scolastico, ma interpretato con tutta la creatività di cui siete capaci.
In tutti i casi potrete arricchirlo con la documentazione che ritenete utile a chiarire e a spiegare i vari punti: delle foto, dei filmati, disegni, scritti del bambino, ecc.
I documenti di riferimento per il progetto didattico-educativo
Si possono prendere a riferimento i seguenti documenti:
- Indicazioni_Nazionali_per il curricolo_… del primo ciclo 2012, se nostro figlio a scuola avrebbe frequentato la classe terza o la quinta della primaria, oppure la terza media;
- le otto competenze chiave delle Raccomandazioni del Consiglio in tutti i casi, compreso anche quello precedente.
Ricordiamoci a questo proposito che esistono due versioni delle Competenze chiave: quella del 2006 e quella del 2018.
Nella formulazione più recente, le Competenze chiave per l’apprendimento permanente delle Raccomandazioni europee sono otto:
- alfabetica funzionale (vai al video con la presentazione e gli esempi)
- multilinguistica (vai al video con la presentazione e gli esempi)
- matematica e competenze in scienze, tecnologie e ingegneria (guarda il video con testi, esempi e riferimenti alle Indicazioni nazionali per il curriculum)
- Competenze digitali (vai al video con testi, spiegazione ed esempi)
- Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare (vai al video)
- in materia di cittadinanza (il video contiene spegazioni ed esempi)
- Competenza imprenditoriale (vai al video con la presentazione e gli esempi)
- in materia di competenza ed espressione culturali (guarda il video con esempi e riferimenti alle Indicazioni nazionali)
Le competenze chiave non corrispondono alle discipline scolastiche, ma sono trasversali ad esse: le materie sono interpretate come funzionali al raggiungimento delle competenze per l’apprendimento permanente.
Non esiste gerarchia nelle competenze chiave: sono tutte ugualmente importanti e tutte interagiscono e si completano vicendevolmente.
Qui trovi un approfondimento sul portfolio.
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